di Arturo Calabrese
È risaputo, se n’è scritto più volte: in quel di Roccadaspide il cognome conta davvero tanto.
Valeva per Iuliano, e quindi per il sindaco Gabriele, ma vale anche per Auricchio, il già sindaco ed oggi vice Girolamo. Se nel primo caso, ci sono stati incarichi comunali dati da un fratello all’altro, nel secondo si parla di polizze assicurative. Come ogni comune, anche Roccadaspide deve tutelare i propri dipendenti e chi frequenta gli uffici per lavoro come, ad esempio, i volontari di servizio civile.
È necessaria, dunque, una polizza assicurativa come lo è anche per i mezzi. Serve, lapalissiano dirlo, un soggetto che se ne occupi, un’agenzia. E chi se non la ditta “Auricchio” di Giuseppe Auricchio & co Sas con sede in Roccadaspide alla via Gaetano Giuliani numero civico 91? Nessuno, ovvio. Il responsabile dell’Area Tecnica Manutentiva, Urbanistica, Attività Produttive, Servizio di Vigilanza, Franco Graziuso affida a tale ditta la stipula di polizze assicurative per due unità di personale rientranti nei progetti Gol per un totale di 264 euro.
Ad aprile, giusto per fare un elenco, presso la medesima agenzia è stata siglata la copertura assicurativa di due mezzi per un totale di 1116 euro. A marzo del 2024, vista la necessità di assicurare chi svolgeva il tirocinio formativo di inclusione per trenta ore settimanali e per dodici mesi, figura impegnata nella raccolta dei rifiuti urbani e nella pulizia delle aree pubbliche, si stanziavano altri 131,67 euro.
Ovviamente alla ditta “Auricchio” di Giuseppe Auricchio & co Sas con sede in Roccadaspide alla via Gaetano Giuliani numero civico 91. Non è il fornitore ufficiale né l’unico, chiaro dirlo, ma è palese come l’ente comunale si affidi spesso a Giuseppe Auricchio. Anche qui, torna la questione dell’importanza del cognome: con il vicesindaco e già primo cittadino, nonché presidente dell’Associazione “Aree Interne del Cilento”, Girolamo Auricchio non c’è alcun caso di omonimia dato che i due sono padre e figlio.
Volendo essere molto più chiari: il comune di Roccadaspide, tramite il responsabile dell’Area Tecnica, si affida al figlio del vicesindaco, assicuratore, per una serie di polizze. Se trattasi o meno di parentopoli, se sussiste o meno la presenza di incompatibilità non sta a noi dirlo, ma lo si chiarità nelle sedi opportune. Nelle determine firmata dal responsabile Graziuso non è così: “il sottoscritto – si legge – dichiara l’insussistenza del conflitto di interessi in relazione al procedimento”.
Scomodando Immanuel Kant, c’è la legge degli uomini, c’è il cielo stellato e c’è la legge morale. È morale che l’ente spenda soldi dei cittadini presso l’attività del figlio del vicesindaco? Forse o forse no.
Morale o immorale che sia, il dato di fatto è che ciò avviene, è avvenuto in passato e continuerà ad avvenire. A Roccadaspide, checché se ne dica, la forza di un cognome è devastante.