di Erika Noschese
La sicurezza dei bambini, soprattutto online, è diventata una priorità assoluta per genitori ed educatori. La recente sanzione di 10.000 euro inflitta a un asilo nido dal Garante per la Privacy ha riacceso il dibattito sulle responsabilità e le normative che regolano la gestione delle foto nelle strutture educative. Il Garante ha infatti chiarito che l’interesse dei minori prevale sul consenso fornito dai genitori, vietando la pubblicazione online di foto e imponendo la cancellazione di quelle già diffuse. Il caso che ha portato a questa decisione è emblematico: un genitore ha denunciato l’asilo perché, per l’iscrizione della figlia, era stato costretto a dare il consenso alla raccolta e all’utilizzo delle sue immagini. La pubblicazione di foto che ritraevano i bambini in momenti intimi e vulnerabili – come il cambio pannolino o il sonno – ha spinto l’Autorità a intervenire, sottolineando i rischi legati alla loro esposizione sul web. A Salerno, il gestore dell’asilo nido “Il giardino dei bimbi” condivide la sua prospettiva, sottolineando l’importanza di una cautela che va ben oltre i requisiti di legge, per una protezione integrale dei bambini nell’ambiente digitale.
Qual è la politica interna del vostro asilo nido riguardo alla pubblicazione delle immagini dei bambini, in un’epoca in cui la normativa prevede il consenso dei genitori?
«Noi facciamo firmare, all’atto dell’iscrizione, i moduli per la privacy. Bisogna cambiare la normativa a questo punto, perché prima era legata al consenso dei genitori. Noi, come nostra tradizione, nonostante la normativa preveda di firmare il consenso da parte dei genitori, siamo sempre stati molto attenti, per una nostra politica interna. Nonostante il consenso, quindi, non abbiamo mai diffuso immagini».
Ci può fornire un esempio concreto di come applicate questa politica nella pratica, ad esempio sulle vostre pagine social o nella comunicazione con i genitori?
«Esempio concreto: sulla nostra pagina Facebook del nostro asilo nido, dove c’è anche una scuola dell’infanzia, non pubblichiamo mai il volto dei bambini. Se pubblichiamo immagini relative alle attività didattiche che vengono svolte, vengono riprese solo le mani dei bambini o i volti vengono coperti. E anche per quanto riguarda le immagini interne, quando a volte i genitori ci chiedono di inviare le foto, inviamo la foto di quel bambino soltanto al genitore. Non foto dove sono ritratti altri bambini. A volte i genitori ci chiedono se il bambino sta bene, se piange, vogliono un riscontro rispetto a questo, ma quella foto viene inviata soltanto al genitore e c’è soltanto il bambino, altri non vengono ripresi. Come nostra politica, siamo sempre stati molto attenti a questo».
Lei ha parlato di una “grande responsabilità”. Quali sono, a suo avviso, i maggiori pericoli legati alla diffusione di immagini di minori online, anche quando i genitori acconsentono?
«Quando si parla di minori bisogna sempre essere molto attenti. Noi, nonostante la normativa preveda il consenso, siamo sempre stati molto attenti proprio perché ci rendiamo conto che abbiamo una grande responsabilità e che, quando si tratta di minori, tutte le precauzioni non bastano mai. Le immagini che noi riteniamo possano andare solo alle persone che conosciamo, in realtà non sappiamo dove vanno a finire. Le immagini possono viaggiare in rete. Noi sappiamo i pericoli che ci sono in rete, li conosciamo anche troppo bene. Bisogna sempre tutelare l’immagine del minore. La prudenza non è mai troppa».
Ritiene che le attuali normative siano sufficienti a proteggere i minori o andrebbero riviste per affrontare le sfide dell’era digitale?
«Ritengo che il Garante abbia fatto bene a intervenire. È una cosa molto grave. Credo che la normativa andrebbe cambiata, perché prima era legata al consenso dei genitori. Dico che è molto grave l’operato di chi ha fatto questo [pubblicato foto senza cautela]. Le immagini possono viaggiare in rete. Noi sappiamo i pericoli che ci sono in rete, li conosciamo anche troppo bene».
Oltre al ruolo degli asili nido, qual è, secondo lei, la responsabilità dei genitori nella tutela della privacy dei propri figli online?
«Le dirò, anche a livello di genitori, è vero che è il genitore che mette la foto del figlio su Facebook, ma le devo dire, sia da mamma che da titolare di un asilo nido, che anche in questo caso si sta un po’ esagerando. Le immagini che noi riteniamo possano andare solo alle persone che conosciamo, in realtà non sappiamo dove vanno a finire. Quindi la prudenza non è mai troppa. Bisogna sempre tutelare l’immagine del minore, e anche i genitori, secondo me, dovrebbero tutelarla di più rispetto a quanto si fa attualmente».
Lei ha espresso una forte posizione sull’eccessiva pubblicazione di foto da parte dei genitori. Quale consiglio darebbe loro per un uso più consapevole e sicuro dei social media?
«Questo pubblicare di continuo sui social le foto dei figli, pensando che le vedano solo gli amici in comune, trae in inganno i genitori. Sappiamo bene che non è così. Ormai tutto ciò che va in rete arriva dappertutto. Qualsiasi immagine, quindi, anche quella che può sembrare innocua, non sappiamo poi come potrà essere utilizzata. Bisogna stare molto, molto attenti».





