Quando la storia diventa poesia nel ricordo del fante salernitano Matteo Pecoraro - Le Cronache
Salerno

Quando la storia diventa poesia nel ricordo del fante salernitano Matteo Pecoraro

Quando la storia diventa poesia nel ricordo del fante salernitano Matteo Pecoraro

di Andrea Orza
La Settimana della Memoria è un’occasione per rammentare la tragedia passando per la solarità di una coscienza nuova e quale migliore chance per farlo se non il passaparola di un Mito, anche minore. Il Salone dei Marmi nel Palazzo di Città presenta in anteprima “Tornare a Casa”, il nuovo docufilm RAI che racconta la vicenda di Matteo Pecoraro, soldato salernitano che non ha mai più fatto ritorno. Il nipote Don Nicola Pecoraro sacerdote Salesiano e la pronipote Adriana, docente di Lettere commemorano il canovaccio perduto dello zio alla presenza dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Gaetana Falcone. Il docu-film è stato proiettato, ieri, nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno, alla presenza di tanti piccoli e giovani studenti delle scuole salernitane, nel corso di una manifestazione, organizzata dalla professoressa Adriana Pecoraro, con la collaborazione degli alunni della classe VA1 inf dell’IIS ‘Focaccia’ di Salerno. Il soldato dell’VIII Reggimento fanteria Matteo Pecoraro venne colpito a morte a Bregu Psarit, piccolo villaggio di montagna nel Sud dell’Albania. E’ il 14 gennaio del 1941.
La storia insegna che non esistono successori senza predecessori.
“Come pronipote di Matteo Pecoraro desideravo trasmettere la storia del mio prozio come messaggio di pace alle giovani generazioni.
Nel docufilm RAI, inoltre, la cosa che suggestiona è il lavoro di recupero, reso possibile dalla Scienza, perchè a confermare l’identità perduta di zio Matteo sono stati i laboratori specializzati nella comparazione del Dna che hanno lavorato per certificare l’identità del fante.”
La platea oggi è piena di studenti esuberanti. Cosa pensa a riguardo?
“Come docente – continua Adriana Pecoraro – sono soddisfatta della presenza di tanti alunni di scuole diverse che hanno risposto all’invito. Questa Settimana della Memoria sarà una riscossa ermeneutica di sagome eroiche tra tante. Nei libri riecheggiano solo le gesta di eroi nazionali, come Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele. Invece penso “alla Memoria dei Piccoli Uomini che hanno reso Grande la Storia”.
Perchè il titolo del docufilm è “Tornare a Casa”?
Il docufilm RAI, con la regia di Bruno Di Marcello si riferisce nel titolo “Tornare a casa”, al desiderio di zio Matteo di ritornare nella sua Salerno e nella sua famiglia in via Antonio Genovesi 22 perchè non voleva partire per il fronte”.
In cosa consiste l’opera di ricostruzione storica?
“Zio Matteo – come racconta don Nicola Pecoraro – era andato in guerra e non era più tornato. L’unica notizia certa che si aveva è che era morto in Albania il 14 gennaio 1941 a Bregu Psarit. Tanti anni di ricerche servirono a poco e solo negli anni 90’, all’apertura dei confini dell’Albania, ho potuto riprendere le mie ricerche in loco con l’aiuto dei confratelli Salesiani. Arrivato lì iniziai le mie ricerche partendo dallo studio di testi storici, cataloghi e carte topografiche.
Solo nel 2001 incontrai una donna che ricordava con precisione gli avvenimenti di quel gennaio del 1941 e che mi indicava il luogo della sepoltura di due italiani.
Con il consenso del Ministero e dell’Ambasciata e dell’addetto militare, oggi generale De Cicco, –conclude don Nicola – procedevo allo scavo, al ritrovamemto delle ossa e infine al test del DNA comparato con quello di mio padre ancora vivente.
Le analisi permisero di riconoscere che le ossa appartenevano a mio zio Matteo'”.
Il premio ‘Tornare a casa’, istituito dalla famiglia Pecoraro, è stato rivolto agli alunni delle scuole partecipanti “che hanno fatto conoscere delle storie familiari”. Francesca Sorrentino, alunna della scuola media di primo grado Giovanni Lanzalone è la vincitrice con il racconto “Zio Raffaele”, ritornato vivo a casa dai campi di concentramento, dopo tre mesi.