di Antonio Senatore
Quando si incontrano squadre di alta classifica con le ultime della classe, si suole dire che “non sono queste le partite in cui si devono fare punti”. La Salernitana i tre punti poteva farli proprio in questa partita, giocata con grinta, personalità e perfino buona qualità, cose mai viste prima di questo atteso appuntamento. L’impressione è evidente la cura di Nicola pare sia stata già assimilata, nonostante sia a Salerno da appena cinque giorni. D’altra parte, ricordando le sue ultime esperienze e la difficoltà di intervenire in corsa per condurre una squadra alla salvezza, a Davide Nicola piacciono le sfide. Ha sempre lavorato per risolvere i problemi in corsa, anche psicologici, di autostima e consapevolezza, provando a schizzare un’identità ben delineata al gruppo, ed in campo si è toccato con mano questa adrenalina “controllata” e ben incanalata, in schemi semplici ed efficaci. Nonostante il gol lampo del Milan, la squadra non si è demoralizzata, anzi, ha cominciato a macinare il suo gioco raggiungendo il pareggio più che meritato con il suo goleador principe, quel Bonazzoli che, nelle precedenti gestioni veniva spesso lasciato in panchina. Manco a dirlo l’assist è stato del migliore in campo in assoluto, Milan (quello originale) Djuric, autore anche dello splendido gol del vantaggio che ha illuso i tifosi granata. Si conferma anche in questa partita giocatore indispensabile per la Salernitana, né Tomori, né Romagnoli sono riusciti a vincere un solo duello aereo con il gigante granata. C’è grande rammarico per una partita che si poteva vincere contro un Milan supponente e presuntuoso, forse convinto di trovare una Salernitana come quella vista a S. Siro qualche mese fa. Aldilà del rammarico, questo punto deve dare fiducia e consapevolezza alla squadra e a tutto l’ambiente che la salvezza, seppur difficile, non è impossibile giocando tutte le partite come quelle di stasera.