Qualità dell’area, ecco i dati oscuri della trasparenza in regione Campania - Le Cronache
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Qualità dell’area, ecco i dati oscuri della trasparenza in regione Campania

Qualità dell’area, ecco i dati oscuri della trasparenza in regione Campania

di Alfonso Malangone*
La qualità dell’aria della Città è stata promossa dall’Arpac. Siamo primi in Campania. Finalmente, abbiamo qualcosa di cui rallegrarci visto che ogni altro elaborato statistico ci posiziona stabilmente nelle posizioni di coda. Per qualità della vita, ad esempio, siamo al 97° posto (fonte: 24Ore). Forse, se si potesse fare uno scambio tra indicatori, prendendone qualcuno positivo da quelli dell’aria, le cose potrebbero essere più in equilibrio e potremmo anche vivere davvero meglio. Tuttavia, non sarebbe un effetto scontato perché, nel verificare l’evento straordinario, si scoprono cose che avrebbero dovuto indurre a una maggiore cautela prima di diffondere la notizia. Dalle fonti pubbliche consultate, si apprende che in Città le centraline in funzione sono solo tre, due fisse e una mobile. Altre risultano installate dall’Autorità Portuale fino alla Scuola Barra e non sono, comunque, gestite da Arpac (fonte: A.P., Monitoraggio). Delle due fisse, la prima è a via Vernieri e la seconda a Parco del Mercatello, luoghi non proprio trafficati come il Corso Garibaldi o il viadotto Gatto. Se, poi, si legge che quella di Mercatello non avrebbe raggiunto il rendimento minimo del 90% previsto dalla Legge, viene da dubitare anche dell’attendibilità dei suoi dati. Sulla postazione mobile di Fratte, nulla si dice. Ma, quella ha finalità diverse e, comunque, sul sito dell’Arpac l’ultima rilevazione disponibile risale al 28/02/2022. Un anno fa. Non serve, davvero. In definitiva, siamo primi grazie ad un solo punto di rilevazione. Salvo ogni errore. Ovviamente, non è un’accusa, ma una osservazione e sarebbe gradita una precisazione. Comunque, essere primi in Regione non può costituire motivo di compiacimento se, poi, la Regione fosse ai posti più bassi rispetto alle altre. In effetti, ritornando alla qualità della vita, non sembra possano esserci validi motivi per festeggiare il nostro 97° posto solo perché Napoli è al 98° e Caserta al 99°. Ci dovremmo vergognare tutti. Purtroppo, nell’approfondire l’argomento dell’aria, non sono mancate le sorprese. Accedendo al sito dell’Arpac, dovrebbe essere possibile rilevare, preliminarmente, la Rete di Monitoraggio della Regione ai sensi della Deliberazione di Giunta Regionale n. 683 del 23/12/2014. Ebbene: non c’è. Alla sezione ‘Dati Validati’ e ‘Dati Grezzi’ non si accede. Nella sezione ‘Medie e Superamenti’, dove dovrebbero essere esposti i ‘numeri’ rilevati, è scritto: “connessione negata da portale.arpacampania.it”. Nella sezione ‘Indice qualità dell’aria’, dove dovrebbe essere riportato l’indicatore sintetico giornaliero, è scritto: “connessione negata da portale.arpacampania.it”. Nella sezione ‘Dati del Giorno’, dove dovrebbero essere mostrati i valori quotidiani, è scritto: “connessione negata da portale.arpacampania.it”. In sostanza, a un cittadino non è consentito sapere. Ad altri, chissà. Ma, c’è anche di più.
Legambiente, di cui è inutile dire, perché è conosciuta da tutti, ha pubblicato a fine Gennaio un report sulla condizione dell’inquinamento dell’aria, nel 2022, in tutte le Regioni, del Nord e del Sud, dal nome significativo: ‘MAL’ARIA DI CITTA’ – CAMBIO DI PASSO CERCASI’. E’ un lavoro di sicuro riferimento, almeno per la qualità di chi lo ha elaborato.
Ebbene, a scorrere la lista delle Regioni, non può non sorprendere, o sconfortare, l’assenza della Campania, che non è né elencata, né classificata in qualche modo. Nel capitolo ‘L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO IN ITALIA NEL 2022’ si legge: “Infine, per la regione Campania non è stato possibile accedere ai dati direttamente dal sito dell’Arpa in quanto in manutenzione da diversi mesi a seguito di un problema tecnico. Sono stati richiesti i dati … ma, al momento della redazione del presente report, non sono ancora stati forniti” (fonte: cit., pag. 9). Di altre Regioni, sinceramente, poco importa.
Con questi presupposti, fatto salvo ogni errore, appare difficile concedere fiducia a una classificazione della qualità della nostra aria che appare poco credibile, o incredibile. Non si tratta di criticare, si tratta di non accettare narrazioni che si scontrano, quotidianamente, con evidenze che lasciano poco spazio alla fantasia. Peraltro, nei due mesi della rilevazione, ci sono state molte giornate con eventi atmosferici che, favorendo la dispersione degli inquinanti, possono aver alterato le registrazioni. Se, poi, fosse stata in funzione solo la centralina di via Vernieri, sarebbe meglio evitare di esprimere soddisfazione.
La Città la vivono i cittadini e, purtroppo, ad essi è ben evidente la presenza di condizioni di grande disagio. Per risolverli, sarebbe necessario guardare alla realtà dei fatti, non propagare convinzioni che, in assenza di un adeguato fondamento scientifico, possono essere inopportunamente interpretate come semplici visioni. Salvo errore.
Forse, per parlare della trasparenza dell’aria, usando valori probabilmente di origine oscura, si dovrebbe iniziare a parlare della trasparenza. Ma, questo presuppone la presenza di ben diversi comportamenti da parte di tutti i soggetti coinvolti. Se ci fossero, potremmo fare qualche passo avanti anche per la qualità della vita.
*Ali per la Città