di Andrea Pellegrino
La variante al Puc di Salerno finisce al centro dell’istruttoria avviata dal Consiglio di Stato. Dopo il ricorso al Capo dello Stato proposto da Italia Nostra, attraverso i legali Oreste Agosto, Licia Claps e Pierluigi Morena, l’organo di giustizia amministrativa ha chiesto chiarimenti alle parti, tra cui al Ministero delle Infrastrutture. Al centro della vicenda, l’intera variante al piano urbanistico approvata dal Consiglio comunale il 21 gennaio del 2013, che vide, tra l’altro, bocciate tutte le osservazioni presentate da Italia Nostra. I motivi del ricorso, in particolare, riguardano Porta Ovest, l’edificazione di piazza Mazzini, le misure di salvaguardia della costa ed il porticciolo di Pastena, nonché i comparti edificatori con la connessa violazione degli standard urbanistici e l’eccessivo dimensionamento del Puc in violazione alla pianificazione introdotta dal Ptcp. Secondo i legali di Italia Nostra, la variante cadrebbe già per presupposti errati, non “tenendo conto del calo demografico”, prevedendo, dunque, un ulteriore carico edificatorio. Tra l’altro, spiegano, «l’aumento del carico urbanistico della impugnata variante non poteva essere approvata essendo già il notevole carico urbanistico del Crescent sovradimensionato rispetto al territorio, avendo utilizzato superficie demaniale, nonché mare e Torrente Fusandola». Nel mirino degli ambientalisti, già impegnati sul fronte Crescent e Piazza della Libertà, sono finiti anche Porta Ovest e porticciolo di Pastena. Quanto al collegamento tra il porto commerciale ed autostrade (i cui lavori sono già finiti al centro di una inchiesta da parte della Procura della Repubblica che ha portato anche per un lungo periodo al sequestro del cantiere), i legali di Italia Nostra dicono: «Trattasi di un’opera di una grande complessità, di enormi costi e di tempi lunghissimi, che se completata determinerà solo sperpero di danaro pubblico, pericolo di crolli intorno al vallone Cernicchiara ed intralcio alla circolazione veicolare». Tra l’altro, sostengono: «Al tunnel vi sono delle alternative progettuali agli atti del Comune e della Regione che sono state accantonate, nonostante la validità ed i costi di gran lunga inferiori». Ma ancora: «Per tale progetto Porta Ovest, inoltre, non risulta alcuna procedura di valutazione di impatto ambientale». Per quanto attiene il porticciolo previsto dalla variante: «Si recede un’antigiuridica lottizzazione a mare in violazione dei principi paesaggistici ed ambientali. In particolare che l’’aera in questione è soggetta a specifico vincolo paesaggistico di cui al D.M. 17.5.57 riportata nella carta dei vincoli di Salerno il quale vieta espressamente qualunque costruzione o altro che possa ostacolare la visione della costa dell’intero golfo di Salerno». Ma v’è di più, spiegano: «Non solo non è stata effettuata alcuna indagine meteo – marina, né sedimentologica, quando – nonostante trattasi di un’opera avente un notevole impatto ambientale – è stata omessa qualunque procedura per la valutazione di impatto ambientale». Ancora: «La creazione del porticciolo di Pastena determina una ulteriore sottrazione di spiaggia di circa 450 mq alla fruizione dei cittadini». Nel caso di accoglimento del ricorso, dice Raffaella Di Leo, presidente della sezione di Salerno di Italia Nostra: «tutte le opere previste con tale variante sarebbero illegittime».