Dichiarazione di dissesto rinviata a quando il quadro normativo sarà più chiaro. Questa la motivazione politica che ha spinto ieri mattina il Consiglio provinciale a rinviare il punto che prevedeva la dichiarazione di pre dissesto per palazzo Sant’Agostino. Seppur acquisito l’atto degli uffici, il consiglio all’unanimità si è espresso a favore dell’emendamento presentato dal vicepresidente dell’amministrazione provinciale Sabato Tenore che ha rinviato tutto al 30 settembre, in attesa di conoscere i reali trasferimenti e le reali competenze dell’ente provincia. In aula la protesta del presidente Canfora che ha indossato la maglietta con la scritta: “Sono contro il dissesto di Stato”, proprio per denunciare la confusione normativa che ruota intorno alle Province. Sotto il profilo strettamente tecnico resta lo stato di difficoltà delle casse provinciali, così come espresso dal dirigente del settore finanziario Marina Fronda, contraria tra l’altro ad un rinvio della dichiarazione. Ma l’atto, annuncia Tenore, «è stato concordato anche con gli uffici, in virtù degli sviluppi prossimi che potrebbero esserci». Come il caso della polizia provinciale che potrebbe, secondo le ultime indicazioni, essere trasferita ai Comuni. «L’incertezza normativa – dice ancora Tenore – e inadempienze delle regioni rispetto alla Legge Delrio e i continui prelievi forzosi da parte del governo centrale sui bilanci provinciali, rischiano di determinare il default di tutte le province italiane. Di qui l’esigenza di attendere almeno un chiarimento nelle incertezze normative, l’assunzione di responsabilità da parte della Regione Campania, nel caso della Provincia di Salerno, e il quadro preciso del prossimo bilancio provinciale 2015, ai fini della determinazione definitiva della situazione economica finanziaria dell’ente». Via libera, sempre durante la seduta di ieri mattina, al riconoscimento di debiti fuori bilancio. Seppur il capogruppo del Pd Giovanni Coscia ha chiesto al segretario generale dell’Ente un accertamento sull’iter che ha portato al debito fuori bilancio. «Ci troviamo ancora una volta – dice Coscia – costretti a riconoscere una valanga di debiti. Vogliamo sapere come si è arrivato a ciò e soprattutto quante altre procedure sono in corso». Infine l’appello di Mimmo Volpe che ha chiesto chiarimenti sui piani regolatori comunali che saranno dichiarati decaduti il prossimo 4 luglio. «Questo – dice Volpe – è un altro gravissimo problema. I Comuni a partire dal 4 luglio saranno in completo caos. Questo perché i piani regolatori avrebbero dovuto adeguarsi al Ptcp ma anche in questo caso la confusione ha regnato sovrana. Io ricorrerò contro il provvedimento come comune di Bellizzi ma chiedo che il Consiglio provinciale si faccia carico del problema».
(andpell)