“Allora, cari Consiglieri perché non impiegate il Vostro prezioso tempo per interessarvi delle questioni di vostra stretta competenza che pure sono rilevanti e che grazie al Vs. fattivo contributo potrebbero trovare soluzione? Non trovate che, in ordine alle progressioni verticali, discussioni, pareri, proposte forse non risultano formulate nelle sedi idonee? Davvero ritenete che disquisire di colloquio, titoli e relativi punteggi con il bilancino rientri tra le competenze delle Commissioni Consiliari?”. Poche parole che Adolfo Abate, Raffaele Vitale e Guido Monaco Nicola rappresentanti della Cisl Fp, rivolgono in una lunga nota ai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione che da alcuni mesi si stanno occupando del regolamento per le Progressioni Verticali. Un invito, quello fatto dai tre sindacalisti, ai consiglieri comunali, ed a questo punto pensiamo anche agli assessori intervenuti in merito, a non occuparsi della vicenda, ma di altre questioni perchè questa, sempre secondo i tre sindacalisti “non è questione di loro competenza”. Nella lunga nota i rappresentanti della Cisl partono dicendo che: “Da qualche tempo componenti di alcune Commissioni Consiliari hanno preso ad interessarsi appassionatamente del redigendo Regolamento delle Progressioni Verticali del personale comunale. Da ultimo apprendiamo dagli Organi di Stampa locali che il dott. Luigi Della Greca è stato convocato dalle Commissioni Statuto e Bilancio, questa volta in seduta congiunta, per martedì p.v.- Sull’argomento intendiamo spendere qualche parola tanto per fare chiarezza. A questo punto va subito chiarito che, riguardo alla formulazione di “criteri generali” da parte del Consiglio, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno ha precisato che detta formulazione non possa dettagliarsi al punto da fornire indirizzi di tipo gestionale all’Organo esecutivo. La formula usata dal legislatore sta, infatti, ad indicare che l’intervento del Consiglio non può essere così puntuale da lasciare la Giunta priva di reali alternative in ordine ai contenuti del regolamento. Per le progressioni verticali, ad oggi, non risultano ancora innovate le stringate determinazioni di cui al Regolamento per l’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi del Comune di Salerno approvato con deliberazione di G.C. n. 823/2012 e, quindi, opportunamente la normativa in via di elaborazione andrà a costituire stralcio/integrazione del citato regolamento di competenza della Giunta per rispondere all’esigenza di procedere alle progressioni tra le aree, peraltro in fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale. Se poi l’interessamento, in particolare della Commissione Bilancio, dovesse riguardare gli aspetti di tipo finanziario rivenienti dal passaggio di carriera si precisa che plurimi atti di competenza della Giunta relativi alla programmazione del fabbisogno del personale danno compiutamente conto del rispetto della disciplina vincolistica in materia di spese del personale, delle norme assunzionali e contrattuali anche evidentemente con riferimento alle 75 posizioni destinate ai passaggi di carriera”. I tre rappresentanti sindacali continuano ancora dicendo che “Poi leggendo le norme integrative del Regolamento per le adunanze consiliari del Comune di Salerno con riguardo alle attribuzioni delle Commissioni Permanenti, in maniera inequivoca rileviamo che dette commissioni hanno il compito di esaminare preventivamente le questioni di competenza consiliare e di esprimere su di esse il loro parere. Possono altresì essere chiamate ad esprimere pareri su altre questioni che Giunta e Sindaco ritengono di sottoporre loro… le Commissioni su mandato del Consiglio possono predisporre proposte di deliberazioni, regolamenti attuativi e lavori preparatori per interventi in determinati settori”.Per arrivare poi all’invito: “Allora, cari Consiglieri perché non impiegate il Vostro prezioso tempo per interessarvi delle questioni di vostra stretta competenza che pure sono rilevanti e che grazie al Vs. fattivo contributo potrebbero trovare soluzione? Non trovate che, in ordine alle progressioni verticali, discussioni, pareri, proposte forse non risultano formulate nelle sedi idonee? Davvero ritenete che disquisire di colloquio, titoli e relativi punteggi con il bilancino rientri tra le competenze delle Commissioni Consiliari? Eppure questa Organizzazione Sindacale, non molto tempo fa vi ha indicato, inutilmente, problematiche che meritavano un esame approfondito, come la composizione delle Commissioni Giudicatrici dei concorsi per dirigenti, la esternalizzazione dei Servizi Cimiteriali, l’eccessiva concentrazione di poteri nelle mani del Direttore generale, ecc. Sappiate che i criteri per l’effettuazione delle progressioni verticali, secondo quanto stabilito dal citato Ccnl, costituiscono materia di confronto tra la delegazione datoriale e quella sindacale, confronto che rappresenta una modalità del sistema delle relazioni sindacali e sede in cui, auspicabilmente, vanno a comporsi le istanze e le questioni di ciascuna delle parti coinvolte. Le amministrazioni definiscono…… i criteri per l’effettuazione delle procedure di cui al comma 6 sulla base dei seguenti elementi di valutazione a ciascuno dei quali deve essere un peso percentuale non inferiore al 20%: esperienza maturata nell’area di provenienza, anche a tempo determinato; titolo di studio; competenze professionali, quali, a titolo esemplificativo, le competenze acquisite attraverso percorsi formativi, le competenze certificate nei contesti lavorativi, le abilitazioni professionali. Altra cosa sono le progressioni tra le aree di cui al successivo art.15 dove tale deroga scompare ed evidentemente i criteri da stabilirsi potranno avere formulazione diversa. E allora in questo articolo 13 dove è previsto il colloquio? Dove è contemplata la possibilità di introdurre criteri ulteriori rispetto a quelli previsti? Questa Organizzazione è fortemente contraria all’inserimento di tale prova valutativa in quanto può aprire alla possibilità di valutazioni discrezionali non sempre oggettive. Le selezioni di cui all’art.13, è del tutto evidente, mirano a consentire, nel rispetto della disciplina dell’accesso ai pubblici impieghi e del merito, gli avanzamenti di carriera del personale che ha maturato esperienza nell’area di provenienza e adeguate competenze professionali, oggettivamente testimoniate dalla documentazione che dovrà essere puntualmente presentata e valutata. – concludono i rappresentanti della Cisl – Il regolamento a farsi quindi è un regolamento che dovrà riferirsi a questa particolare fase di applicazione del contratto che sono le progressioni in deroga ex art.13 Ccnl. Venti, trenta anni di servizio confortati da idonea documentazione che attesti l’arricchimento professionale acquisito certamente valgono più di venti minuti di colloquio rispetto al quale sembrano muoversi interessi non sempre trasparenti”.
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