di Pina Ferro
Invito a recarsi a votare inoltrato via WhatsApp: in due finiscono in manette. Gli agenti della Squadra Mobile di Salerno hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Gerardina Romaniello, che dispone gli arresti domiciliari, per venti giorni, per Gianluca Izzo, amministratore di fatto della cooperativa sociale salernitana “San Matteo” e di Umberto Coscia, lavoratore della stessa società. La vicenda è legata a un audio l’audio circolato a Salerno nel giorno del voto del 3 e 4 ottobre scorsi per il rinnovo del Consiglio comunale. In quel vocale, pubblicato e denunciato sui social dall’opposizione, si sentiva la voce di un uomo che, con accento campano, si rivolgeva a dei “ragazzi” ai quali ricorda che “domenica e lunedì si vota”, senza pronunciare mai “Salerno”.
“Per noi – proseguiva l’audio – è una cosa importante, ci stiamo giocando quasi tutto. Io non vi sto dicendo che voi siete obbligati a votarci. Naturalmente mi aspetto che andate a votarci, che voi ci siete per noi come noi ci siamo sempre stati per voi” .
Il gip, lo stesso che ha firmato l’ordinanza cautelare a carico del consigliere regionale Giovanni Savastano, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari per venti giorni a Gianluca Izzo, amministratore di fatto della cooperativa sociale San Matteo, e per Umberto Coscia, suo dipendente. La misura cautelare è stata disposta, come spiega in una nota il procuratore capo Giuseppe Borrelli, “per garantire la possibilità di genuina acquisizione della prova a fronte del pericolo di inquinamento delle corrispondenti attività”. La polizia giudiziaria era venuta a conoscenza dell’audio dai profili Facebook di alcuni consiglieri comunali di minoranza (Roberto Celano e che è stato anche sentito dalla Pubblica accusa e Gallo) di Salerno. Dai commenti ai vari post, “risultava che probabilmente – viene chiarito dal capo dei Pm salernitani – era stato diffuso a mezzo Whatsapp o altro social media e destinato a un gruppo chat composto dai lavoratori di un ente legato all’amministrazione comunale che aveva ‘espresso una candidata nelle liste collegate al sindaco Vincenzo Napoli'”. In quel vocale, trasmesso formalmente alla procura, si ascoltava una voce maschile che “richiamava tutti i destinatari a rispettare indicazioni di voto evidentemente in precedenza impartite, utilizzando frasi del chiaro contenuto minatorio”. Al termine di una parziale attività investigativa e secondo quanto ritenuto nel provvedimento cautelare, l’audio sarebbe stato inoltrato da Umberto Coscia in un gruppo Whatsapp di cui facevano parte i dipendenti della cooperativa San Matteo. Ma, per gli investigatori, il vocale sarebbe stato “confezionato da Izzo”, che avrebbe mandato poi anche una seconda comunicazione, sempre tramite Whatsapp, “del medesimo tenore intimidatorio”, sostengono gli inquirenti. In una perquisizione domiciliare eseguita nei confronti di Coscia e di un altro lavoratore della cooperativa, e’ stato sequestrato un elenco manoscritto, “con nomi di votanti una candidata legata da rapporto di coniugio con Izzo Gianluca”. Dall’esame di un telefono cellulare rinvenuto, e’ stata riscontrata la presenza di una chat Whatsapp, denominata Coop Fatebene Fratelli, sulla quale sarebbero stati inoltrati gli audio. Il sindaco uscente, e ricandidato per un secondo mandato, Vincenzo Napoli, poi risultato eletto al primo turno, aveva bollato il tutto come “fake news”, annunciando via Facebook una denuncia alla Procura per “i signori Celano, Tofalo e Gallo che hanno divulgato un audio anonimo, privo di ogni riferimento a luoghi, persone e situazioni, spacciandolo, con una vergognosa mistificazione, per un tentativo di pressione sulla libera manifestazione del voto. E una evidente, gravissima, fake news, un grossolano ed inaccettabile tentativo di inquinare il voto a Salerno, che offende la nostra città ed i nostri concittadini”, aveva scritto Vincenzo Napoli. Nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate, nei confronti di Umberto Coscia e di un altro lavoratore della cooperativa, è stato sequestrato un elenco manoscritto, con i nomi di elettori di una candidata moglie di Gianluca Izzo. E’ stato inoltre sequestrato un telefono cellulare al cui interno e’ stata trovata una chat denominata coop “Fate bene Fratelli”, sulla quale erano stati inoltrati i messaggi audio.