Pontecagnano, Lanzara: «Puc, per tre anni bloccati dal covid ma ora siamo pronti ad intervenire» - Le Cronache
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Pontecagnano, Lanzara: «Puc, per tre anni bloccati dal covid ma ora siamo pronti ad intervenire»

Pontecagnano, Lanzara: «Puc, per tre anni bloccati dal covid ma ora siamo pronti ad intervenire»

di Erika Noschese
Ultimi giorni di campagna elettorale per il sindaco uscente di Pontecagnano Faiano Giuseppe Lanzara, candidato con la coalizione di centrosinistra in cerca della riconferma per portare avanti gli interventi in programma su tutto il territorio comunale. Intanto, questo pomeriggio maggio ore 18.30 al D’Ascoli Caffè sarà presente Giuseppe Civati e con le candidate e i candidati di Possibile al consiglio comunale nella lista “Alleanza per Pontecagnano Faiano” con Giuseppe Lanzara sindaco. Il fondatore di Possibile, infatti, sarà presente nel centro picentino per sostenere la campagna elettorale che vede impegnati in maniera diretta gli attivisti del comitato cittadino Amina a sostegno di Giuseppe Lanzara e della coalizione del centrosinistra finalmente unito. All’appuntamento sarà presente anche il candidato sindaco Giuseppe Lanzara che nel corso di questi anni ha sempre posto grande attenzione ai temi sollevati dal gruppo cittadino di Possibile.
Sindaco, poche settimane ancora di campagna elettorale, che aria si respira?
«Qualcuno dice aria di vittoria. Io la chiamerei aria di entusiasmo, di passione, aria pulita, di festa, che si muove intorno ad un progetto che la popolazione vuole venga proseguito. Un progetto che riduce la distanza tra la politica e le persone, che premia la partecipazione dal basso e la competenza. Siamo tutti molto fiduciosi».
“Non fermarti è il nostro tempo”, lo slogan che accompagna la sua campagna elettorale. Se dovesse essere riconfermato quale sarà il suo primo atto?
«Saranno tanti, tutti quelli tesi a completare percorsi già avviati: il convento benedettino a Faiano, la Promenade Archeologique a Pontecagnano, la casa del carabiniere a S.Antonio, il Masterplan a Magazzeno, solo per citarne alcuni. E, poi, ovviamente ci sarà la nomina di una giunta fatta di nuovo in tempi record. Non abbiamo tempo da perdere: dobbiamo lavorare, continuare a correre, e non solo metaforicamente».
Parlare di singoli comuni è diventato un concetto ormai atavico: si deve parlare di area vasta…
«I Comuni hanno chiaramente il loro peso e la loro identità, ma è bene che lavorino in sinergia. In questi anni abbiamo stabilito rapporti concreti con gli altri enti e questo ci ha favorito nelle scelte e nelle azioni. Grazie a questo lavoro oggi Pontecagnano Faiano è protagonista su tutti i tavoli più importanti: sono stato indicato come Presidente del Sub-Ambito, siamo capofila del Piano di Zona, avremo a breve un ruolo di protagonismo sia per l’aeroporto che per il masterplan. Insomma, non siamo più subalterni a nessuno ma, anzi, rivendichiamo l’importanza strategica del nostro territorio e la capacità di agire con una prospettiva molto lungimirante».
La Regione Campania sta investendo sul litorale. Pontecagnano è protagonista del Masterplan: che ruolo giocherà?
«Un ruolo cruciale. Non mi stancherò di dirlo: alla Litoranea non servono interventi spot. Sono necessari lavori con una prospettiva più ampia ed a lungo termine, che abbiamo seguito con sistematicità in questi ultimi anni. Pochi giorni fa siamo stati a Capaccio per la presentazione del progetto definitivo del masterplan, a breve presenteremo il progetto su Magazzeno per mettere al corrente la popolazione degli ultimi risvolti. Crediamo molto nella grande potenzialità della Litoranea e saremo impegnati per il suo grande rilancio».
Il Puc è materiale di campagna elettorale in questi ultimi giorni, a che punto è il lavoro che sta portando avanti con la sua maggioranza?
«Il Puc non è materiale di campagna elettorale, come vogliono far credere. Purtroppo un’epidemia di immani proporzioni chiamata Covid ci ha impedito di incontrare i nostri cittadini per quasi tre anni. Ora che possiamo vederci e parlare ci siamo mossi per questo programma di ascolto nel quale non ci siamo per niente risparmiati. Abbiamo incontrato tante categorie e da ognuna abbiamo tratto spunti importanti. Abbiamo fatto tanto, ma l’opera non è finita. Imprevisti permettendo, siamo pronti per concretizzare un piano urbanistico comunale vero, ambizioso e condiviso».
Il 2024 sarà l’anno dell’aeroporto, infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio e volano economico. La sua città, secondo lei, è pronta?
«Certamente. Ci sarà una svolta decisiva su tutti i fronti: economico, turistico, occupazionale, infrastrutturale. Assisteremo ad una vera rivoluzione che sapremo accogliere con razionalità e consapevolezza, sicuri di poter cogliere questa immensa occasione».
Ex cinema nuovo, un progetto ambizioso per la riqualificazione di uno spazio oggi abbandonato…
«Anche lì abbiamo mantenuto una promessa: non disperdere un luogo simbolo della cultura e dell’aggregazione. In molti hanno strumentalizzato la cosa, additandoci come responsabili di una perdita per la città. Lo ribadisco: l’edificio è di un privato che, dopo una lunga trattativa, ha acconsentito che alla comunità venisse riservato uno spazio di oltre 300 mq da destinare ad area comunale, riportando in auge una sala che era ormai abbandonata a sé stessa. Abbiamo fatto il possibile ed alla fine ci siamo riusciti, salvaguardando un presidio che tenevamo davvero a cuore, a differenza di chi si batte il petto ma forse una sala cinematografica non l’ha mai frequentata».
C’è qualcosa che si rimprovera di questo quinquennio?
«Sicuramente. Non sono perfetto, sfortunatamente. Posso affermare con certezza, però, di aver fatto il possibile e sempre e solo per la comunità. Ho trovato un quadro economico e di metodo davvero drammatico, ciò nonostante mi sono impegnato, con la mia squadra, a guardare avanti, a mettere il piede sull’acceleratore ed a non perdere neppure un minuto sulle chiacchiere. Non c’è stato un giorno di tregua, ma sono soddisfatto. Che poi si possa e si debba sempre migliorare è nella natura delle cose: guai a sentirsi arrivati o risolti. Io faccio parte di quella schiera di persone che si mettono costantemente in discussione, che accolgono i complimenti ma che non disdegnano le critiche. Quando qualcuno mi ha contestato, non gli ho mai detto: hai torto. Ci ho ragionato, gli ho parlato ma ho anche ascoltato, cosa a cui come Primo Cittadino non ho potuto mai rinunciare, come è giusto che sia».
Che città ha trovato e che città lascia?
«Ho trovato una città provata da anni di egocentrismo e di pagliacciate. All’inizio mi sono confrontato con gente che riteneva la Casa Comunale di sua proprietà e cittadini che si sentivano legittimati a chiedere di tutto, anche un pacchetto di sigarette. Ora mi auguro sia chiaro che un Sindaco deve essere altro, deve interrogarsi e rispondere alla domanda: cosa serve realmente alle persone per stare bene, ora ed in futuro? Chi indossa la fascia deve trovare soluzioni durevoli e legali, non strategie per placare il malcontento. In questo momento penso di esserci riuscito perchè di fatto leggo la fiducia negli occhi delle persone di Pontecagnano Faiano, riconosco la gratitudine nelle pacche sulle spalle e nei messaggi che mi arrivano via email o sui social. Non sa quanti bambini e ragazzi, quanti anziani, quanti concittadini – ma non solo- si sono riconosciuti in me, che sono un uomo semplice, senza grilli per la testa, che ha costruito da solo un percorso di studi e di lavoro, che ha una famiglia, che ama gli animali e che viaggia in utilitaria. Voglio vincere le elezioni perchè credo che questa città possa continuare a crescere, possa diventare cioè più coesa, più rispettosa, più concreta. Se la guardo, vedo una Pontecagnano Faiano che ha quasi raddoppiato le percentuali di raccolta differenziata, che ha partecipato a decine e decine di eventi culturali, che può godere di una guardia medica o del primo istituto superiore mai registrato. È una comunità che durante il Covid ha dato il meglio di sé con donazioni ed azioni volontarie, che può usufruire finalmente di un vero stadio e di impianti sportivi rinnovati. Insomma, è la città che in parte sognavo, di cui sono fiero e che spero mi sceglierà ancora, consapevole che la corsa non solo non è finita ma direi che è sul punto di cominciare».

1 Commento

    E ti pare che non caccia fuori il covid.

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