Quale è il suo primo ricordo legato alla danza e come ha intrapreso questo percorso artistico? “I miei primi ricordi d’infanzia sono tutti legati alla danza, essa ha sempre fatto parte della mia vita. A cinque anni mia madre mi iscrisse all’unica scuola di danza che esisteva a Salerno, quella di Valeria Lombardi. L’anno successivo ebbi la possibilità di esibirmi come protagonista nel balletto La piccola fiammiferaia al Teatro Verdi di Salerno, di cui ancora conservo il ricordo”. Quali sono le esperienze lavorative alle quali è particolarmente legata? “Su tutte sicuramente Cenerentola con la Fracci e poi gli anni presso il Teatro San Carlo, dove ho avuto la fortuna di condividere il palcoscenico con i più grandi di quel momento”. Quando ha iniziato la sua attività di insegnante, aprendo la scuola Professional Ballet, che tipo di contesto viveva la città di Salerno rispetto alla danza? “Come già detto in precedenza, quando ho cominciato a muovere i miei primi passi nella danza, esisteva una sola scuola qui a Salerno. Nel 1977 ho conseguito il mio diploma presso la Scuola di Ballo del Teatro San Carlo e nel 1978 ho fondato Professional Ballet con Antonella Iannone, mia socia per due anni. Quando ho avviato la mia scuola, in città ne erano presenti già tre o quattro, gestite da mie colleghe, anch’esse diplomate da Valeria Lombardi. L’utenza era di gran lunga minore di quella odierna, ma l’interesse e la sensibilità verso questo genere, erano già presenti in città”. Questa sera, presso il Teatro delle Arti, la sua scuola di danza celebrerà il quarantesimo anno di attività. Ci può dare qualche anticipazione? “La serata si aprirà con un défilé di tutte le allieve che frequentano attualmente la mia scuola, compresa la sede presso il Teatro delle Arti, che dirige mia figlia Fortuna Capasso. Poi, saliranno sul palco le ex alunne, che si sono diplomate con me nel corso degli anni ed ancora tanti amici a cui sono legata professionalmente: Claudio Tortora, Gaetano Stella e il Coro del Teatro Verdi di Salerno, che eseguirà brani tratti da La Traviata di Giuseppe Verdi. Una serata all’insegna della danza, ma anche dell’arte e della cultura in generale”.
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