di Monica De Santis
Il problema relativo al rinvio delle elezioni dei dottori commercialisti tiene ancora banco. Una situazione articolata perché presenta complicanze di carattere giudiziario che si risolveranno, si spera il prossimo 12 ottobre, quando il Consiglio di Stato si pronuncerà in merito. Lo stop al voto, lo ricordiamo è stato stabilito dal Tar Lazio che, lo scorso 25 settembre, ha accolto in via cautelare il ricorso presentato per l’annullamento della delibera del 4 giugno 2021, con cui il CNDCEC ha fissato per i giorni 11 e 12 ottobre la data delle elezioni per il rinnovo degli Ordini locali. Come indicato dal Consiglio Nazionale nell’informativa n. 94 del 26 settembre, il procedimento elettorale è sospeso almeno fino alla pronuncia del Consiglio di Stato; è sospeso anche il voto per corrispondenza: nelle more della decisione del Consiglio di Stato, il CNDCEC ha invitato gli Ordini a sospendere fin da subito le operazioni di voto per corrispondenza. “Dobbiamo capire che cosa succederà la prossima settimana quando ci dovrebbero essere le dimissioni del presidente nazionale, – spiega il dottor Antonio Piluso, commercialista di Salerno che interviene in merito alla sospensione delle elezioni per il rinnovo dell’ordine nazionale e quelli locali – E’ una situazione ancora tutta in divenire. La presidenza nazionale dovrebbe essere commissariata, e siamo in attesa anche di capire anche quanto e come si andrà al voto. Certamente questa situazione ha delle ricadute sia sul piano nazionale che locale non positive. La nostra categoria, quella dei commercialisti, non sta uscendo bene da questa situazione. Ed è un male tutto quello che si sta verificando, perchè in questo momento era importante, per non dire fondamentale che la figura del dottore commercialista apparisse come una figura forte e come ordine unito e compatto. Invece purtroppo stiamo dando la sensazione, di essere una categoria debole e non unita. Cosa che non è vera, perchè noi commercialisti siamo sempre stati uniti, abbiamo sempre fatto squadra sia a livello locale che nazionale e abbiamo sempre fatto fronte comune sulle difficoltà quotidiane che si prosettavano. – spiega ancora il dottore commercialista Antonio Piluso – E’ brutto da dirsi, ma ribadisco non ne usciamo nel migliore dei modi. Ma la cosa ancora più triste, se vogliamo dire così, è che i magistrati ci dovranno dire cosa la nostra categoria deve fare, quando e come si dovrà andare a votare e cose varie. Mettersi al giudizio dei magistrati per la nostra categoria, ma come credo per chiunque, non è di certo una cosa piacevole. Purtroppo però non possiamo fare diversamente ed attendere ciò che verrà deciso il prossimo 12 ottobre. – conclude Antonio Piluso – Quello che ci auguriamo è che si possa votare il prima possibile, perchè abbiamo bisogno di dare stabilità alla nostra categoria sia a livello nazionale che a livello locale”.