di Andrea Pellegrino
Rischia nuovamente il sequestro il cantiere di Piazza della Libertà. Ieri, infatti, sono scaduti i termini imposti dalla Procura di Salerno che aveva dato dieci mesi di tempo per completare le opere di messa in sicurezza all’interno del settore crepato. Il provvedimento emesso lo scorso 24 ottobre ieri è praticamente scaduto e con molta probabilità da Palazzo di Città si dovrà tentare la strada della proroga. Al momento, infatti, per il completamento dell’opera mancherebbero anche i fondi. Oltre che l’impresa incaricata che ancora dovrebbe prendere pieno servizio, dopo la risoluzione del contratto prima con l’Esa Costruzioni e poi con l’intero consorzio Tekton. In pratica il cantiere di Piazza della Libertà, sequestro o no da parte dell’autorità giudiziaria, risulterebbe completamente sospeso già da molti mesi. Tra l’altro, si cerca di recuperare le risorse nel mentre s’attende una proroga da parte dell’Unione europea sui fondi che dovrebbero essere certificati entro dicembre. In sintesi, oltre a recepire nuove e cospicue forme di finanziamento per riavviare i lavori, Palazzo di Città potrebbe rischiare anche di dover restituire i fondi europei già spesi. Ma da superare ora c’è lo scoglio giudiziario. L’istanza di proroga dovrebbe essere presentata dal Comune di Salerno o dalla Lotti associati. A Palazzo di Città entro le prossime settimane si dovrebbe dare seguito anche alle determine dirigenziali che hanno approvato i nuovi progetti per il completamento della Piazza. Determine che avrebbero demandato alla giunta comunale il conseguente recupero delle risorse necessarie. Soldi che a questo punto dovranno gravare sul bilancio 2015 e successivi. Una cifra non di poco conto quella immaginata dal dirigente del settore Luca Caselli: sommando tutti gli interventi previsti dagli anni si arriva a circa 26 milioni e mezzo di euro (circa) per il completamento di Piazza della Libertà. Infatti, suddividendo gli interventi: il primo (denominato “piazza della Libertà e sottostante parcheggio interrato – intervento A”) vale 19.203.065 euro; per la pavimentazione e finiture occorrono 3.930.770 euro; per le opere complementari 1.528.171; ed infine per l’ormai “famosa” variante in corso d’opera (quella che ha deviato il corso del torrente Fusandola) occorrono 1.955.050 euro per il completamento. Soldi che l’ingegnere Luca Caselli chiede alla giunta comunale del sindaco Enzo Napoli ma che allo stato non sarebbero stati ancora recuperati. Intanto dovrà nuovamente esprimersi l’autorità giudiziaria.