di Andrea Pellegrino
Aria tesa nel Partito democratico salernitano. A insidiare Nicola Landolfi non sarebbero solo le vicende di Salerno città, bensì di gran parte della provincia. Soprattutto nei comuni interessati dal voto (come Battipaglia) o in quelle realtà come Nocera Inferiore dove si tenta un passaggio in maggioranza dell’area democrat. Una fronda sempre più ampia sarebbe pronta a chiedere le dimissioni del segretario provinciale del Pd, di recente nominato anche a capo della società comunale “Salerno Energia – distribuzione gas”. Le diverse anime del Partito democratico sarebbero pronte a compattarsi per creare una alternativa a Nicola Landolfi, costringendolo così ad abbandonare la guida del Partito democratico in provincia di Salerno. Secondo quanto immaginato da alcuni capicorrente, il partito potrebbe essere retto per un periodo da Enzo Luciano, per poi organizzare e celebrare il congresso provinciale con tanto di votazione ed elezione del nuovo segretario provinciale. Una soluzione condivisa – secondo indiscrezioni – anche dal deputato Simone Valiante che da tempo contesta la linea del partito salernitano. Ma non solo, il rinnovamento dei vertici provinciali potrebbe riavvicinare anche correnti e personaggi, oggi, distanti dalla sede di via Manzo. Come, ad esempio Federico Conte, primo dei non eletti del Pd in Regione Campania, ieri presente a Napoli all’appuntamento con Massimo D’Alema, o Alfonso Andria, attuale “osservatore”, rimasto ai margini in attesa di cambiamenti interni. Ma la bufera democrat rischia di coinvolgere anche la maggioranza consiliare in Provincia di Salerno. Qui il caso più spinoso pare che sia quello relativo al direttore generale Bruno Di Nesta. Indiscrezioni parlano di un suo possibile addio. Su di lui pesano alcune scelte, linee direttive ed atti che non sempre sarebbero andati in porto tranquillamente. Infine sulla vicenda prettamente salernitana, Landolfi spingerebbe su Enzo Napoli (attuale sindaco facente funzioni) candidato durante la prossima tornata elettorale. Ma nel contempo non avrebbe sciolto ancora il nodo sulla presentazione di una lista con il simbolo Pd. Proprio lui che è il segretario provinciale del Partito democratico.