Enzo Sica
La questione societaria della Salernitana in primis che non riesce ad avere quello sbocco che tutti vorrebbero e purtroppo, in questo momento, penalizza anche e soprattutto la squadra alle prese con tante difficoltà iniziali e con una difficile situazione di classifica oltre al cambio tecnico dopo 13 giornate di campionato. Ovviamente tutti sperano che, quando riprenderà il campionato la prossima settimana, anche con la nuova guida tecnica possa finalmente cambiare il corso di questa stagione.
Ne abbiamo parlato, di questo e di altro, con Paolo De Paola, ex direttore di Tuttosport e della Gazzetta, conoscitore delle cose di casa granata soprattutto a livello societario.
Direttore, da dove partiamo?
<Diciamo dal cambiamento che non c’è stato, da quel capolinea di illusioni che ha creato l’ex presidente Iervolino, da quelle due salvezze consecutive in serie A che pure ci sono state e che hanno, in un certo qual modo, illuso i tifosi di fede granata. Che speravano nelle parole del patron, che magari potessero essere musica per le loro orecchie con lo stadio nuovo, il centro giovanile da costruire, tante belle cose, solo illusione come quello di vedere la Salernitana nella parte sinistra della classifica in serie A. Tutte promesse non mantenute che non hanno fatto altro che acuire quella tensione, diciamo frizione che c’era tra proprietà e tifoseria>
Poi la retrocessione in serie B la scorsa stagione nel modo che tutti conosciamo e con l’arrivo, in questa stagione di un direttore sportivo di spessore come Petrachi che ha cercato di far quadrare i conti alla società suscitando anche, poi, anche qualche mugugno come quello dell’amministratore delegato?
<Guardi io sto dalla parte del direttore sportivo anche se MIlan si è risentito e lo stesso Petrachi ha evidenziato che quel monte ingaggi di quattro o cinque calciatori elevato apparteneva solo alla vecchia gestione e gli era stato lasciato in eredità. In questa stagione il direttore ha cercato sempre di essere coerente con le direttive avute riportando il tutto nell’alveo della positività>
Il riferimento, ovviamente, era solo per l’ex presidente Iervolino?
<Ma certo. Lui ha avuto una ossessione negativa dei soldi. Se si compra una società di calcio bisogna capire che ci sono spese iniziali da affrontare ma che poi si rientra. Un esempio lampante è quello dell’Atalanta che ha bilanci attivi da 6-7 anni consecutivi. dunque di cosa parliamo? Di un imprenditore che, secondo me, da osservatore esterno ha fallito in tutti i campi. All’inizio affidandosi a spese fuori luogo, poi cercando di rientrare ma è chiaro che nel calcio ci deve essere un unico obiettivo. Ed è quello che se si giochi in A, B o C di essere attaccati al territorio dove si opera e in questo caso alla maglia della Salernitana. Penso che alla squadra granata sia mancato lui, l’imprenditore che doveva creare e dare tanto alla tifoseria>
Le promesse iniziali, dunque, sono mancate?
<Ma sì ed è evidente che ci deve essere rispetto per il proprietario ma la critica non deve mancare dopo tante promesse che ne hanno in un certo qual modo minato il cammino. Poi la dismissione totale lasciando la carica di presidente e affidandosi ad un altro al vertice della società. Mi faccia anche dire che qualche giorno fa Iervolino ha parlato della vendita di una sua ex società tre volte in più di quanto l’aveva venduta lui. C’è rimasto male, è chiaro, di questa plusvalenza anche se non l’ha dimostrato chiaramente. Consentitemi di dire che vedo una contraddizione in quello che dice, resta in me tanta perplessità e rapportando il tutto al calcio, su questa grande passione che non c’è stata a Salerno non lo ritengo giusto>
Dunque avrebbe potuto fare e dare di più nella nostra città?
<Certo perchè il calcio da voi è davvero una grande passione, un fuoco vivo. E lui poteva ricavarne davvero tanto e non nascondere una verità che non si è investito. Ha sbagliato su tutti i fronti. Vorrei solo ricordare, tornando indietro con la mente, che la vicenda di Paulo Sousa è emblematica. Ricordiamo che il tecnico portoghese poteva firmare per un’altra squadra, non trovò l’accordo con nessuno, tornò alla Salernitana con quei risultati poco esaltanti e si lamentò molto con la società aspettandosi quei rinforzi in quei reparti che mancavano per cercare solidità e dare un’altra dimensione alla stagione ma la società non lo ascoltò. Dunque penso che lui, il proprietario, abbia fatto di tutto per creare disamore con il pubblico salernitano aggrappandosi solo ed esclusivamente alla questione economica>
Parliamo di questo campionato e della difficile situazione della squadra. Lei vede spiragli positivi nella questione?
<Guardi che anche in questa difficile situazione mi schiero ancora una volta con Petrachi. Lui, il direttore, aveva chiesto inizialmente un attaccante di peso che era l’ex attaccante del Cagliari Joao Pedro che poteva risolvere i problemi in fase offensiva. Il veto del proprietario ha impedito a Petrachi questo acquisto. E ci si trova in queste difficile situazione di classifica dalla quale, spero, si possa venir fuori presto>
Il cambio di tecnico lo trova giusto?
<Quando non si ottengono risultati positivi paga per tutti l’allenatore. Attenzione il diesse vedeva bene Martusciello che ha pagato, probabilmente, per alternative di gioco che non ha messo in pratica. Dispiace un pò a tutti questo cambio in panchina ma quando ci si trova in acque agitate bisogna attaccarsi con le unghie e i denti a quelle poche certezze che si hanno>
Dunque Stefano Colantuono è un sostituto che risolleverà le sorti di questa squadra?
<Ne sono convinto anche perchè ci sono calciatori in questa rosa che non dispiacciono. E’ vero che se ci si trova indietro, in questo campionato di serie B, bisogna adoperarsi tanto per risalire la china ma facendo quadrato e soprattutto con una unione di intenti società e calciatori si uscirà dalla situazione>
Secondo lei le tre squadre che sono in testa possono creare il vuoto e mettere tra la terza e la quarta quei tredici punti di differenza che farebbero saltare i play off a fine torneo?
<Siamo solo alla giornata numero 13 e, dunque, non possiamo ipotizzare niente di preciso. La serie B è un torneo di concretezza che ti potrebbe anche riservare, come le riserverà, tante sorprese. Certo Pisa, Sassuolo e Spezia viaggiano bene ma si ricordi che da gennaio in poi inizierà un altro campionato. Ci sarà il mercato di riparazione, qualche squadra non avrà la forza che magari ha in questo girone di andata. La lotta sarà ancora più bella ed interessante con la Salernitana che, sono convinto, anche con qualche altro innesto che il direttore Petrachi ha in animo di fare se, ovviamente, la società glielo consente e con la spinta del suo eccezionale pubblico avrà la forza per lottare con le prime della classe. Ne sono convinto>