Palestra a Mariconda, tra il Grillo Parlante e il Gatto e la Volpe - Le Cronache
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Palestra a Mariconda, tra il Grillo Parlante e il Gatto e la Volpe

Palestra a Mariconda, tra il Grillo Parlante e il Gatto e la Volpe

di Michelangelo Russo

Il Maestro Antonio Bracciante, nella risposta di ieri all’appello lanciato da Michelangelo Russo contro la cementificazione dell’ultimo spazio libero rimasto a via Tanagro, ha espresso i suoi buoni motivi per difendere la nobiltà delle arti marziali, ma ha sbagliato a mio avviso sostanza e obiettivo. La denunzia vera e propria che ho fatto di un’occasione mancata per scelte diverse non è un giudizio dispregiativo verso il quartiere Mariconda, che so benissimo che non è il Bronx. Al contrario, ho voluto portare un atto di attenzione per una zona meno agiata rispetto a Sala Abbagnano, che vide l’ex Magistrato e ora Assessore Tringali guidare un appello popolare contro la cementificazione del Parco del Galiziano tramite la costruzione di una Chiesa enorme e spropositata. Tringali abitava a Sala Abbagnano, che era il suo quartiere. Il Comune, dopo quell’appello, dimezzò le dimensioni del progetto, salvando parte del parco. Mio intento, chiedendo scelte diverse, era di privilegiare anzitutto l’educazione mentale, prima che fisica, delle nuove generazioni. E con l’educazione, creare spazi migliori di insegnamento e di crescita delle potenzialità intellettive. Accanto alla bellezza dello sport, c’è un compito di addestratori diversi dai pur indispensabili Maestri di Sport e Arti Marziali. Occorrono, accanto agli addestratori di muscoli, gli allenatori del pensiero. Che devono fare il loro intervento fin dai primi anni di attività di quello strano “muscolo” che è il cervello. Non è un caso che l’universale insegnamento di Pinocchio è l’allerta che dà ai bambini sull’inganno che portano il Gatto e la Volpe e sul miraggio devastante del paese dei balocchi. Collodi non ci dice se Pinocchio andò poi in palestra per imparare a difendersi fisicamente. Di sicuro, imparò prima ad essere un po’ meno sprovveduto con le parole del Grillo Parlante. Che gli insegna a guardarsi dalle cortine fumogene che nascondono i discorsi mascheratamente interessati. Capisco che il Maestro Bracciante difenda i meriti del suo mestiere e delle arti sportive che difende. Ma, pur nella certezza che ho sulla sincerità del suo risentimento sul tenore dell’appello mio e di quanti mi hanno spronato a scrivere, non potrà negare che lui ha, per motivi di mestiere, un interesse oggettivamente personale a vedere la realizzazione, nel suo quartiere, di una palestra di karatè. Se non altro per pubblicità alla disciplina che insegna. Io non ho interessi a Mariconda. Eppure ho scritto. Tringali, anni fa, aveva casa a Sala Abbagnano, e lottò per salvare il Parco Galiziano vicino a casa sua. Per adesso, su Mariconda tace. Eppure, la sua voce autorevole può servire a salvare buona parte dell’agrumeto originale che c’è in quello spazio ancora libero. C’è il Consiglio Comunale che può, e deve intervenire con le sue Commissioni. Se poi si vorrà una palestra dove (mi perdoni il Maestro di karatè) un po’ di violenza, seppur difensiva, viene insegnata, ebbene, almeno ci sarà stata una discussione democratica e pubblica, e non la solita colata di cemento decisa dall’Alto. Un piccolo merito, allora, spero che mi venga riconosciuto dal Maestro Bracciante, che vorrà ritirare il suo frettoloso giudizio sull’arroganza dei miei giudizi “radical chic” (come sembra qualificarli nel suo scritto). Io non ho interessi personali a criticare scelte discutibili del Municipio. Non è colpa mia se scelgo la Natura anziché il cemento, gli spazi di insegnamento di cultura e creatività per gli adolescenti anziché la palestra e lo stuoino di combattimento di karatè kid. La colpa è del Grillo Parlante che ho ascoltato troppo nella mia infanzia. Facevo bene a seguire il Gatto e la Volpe.

Michelangelo Russo