Gli amici a quattro zampe faranno il loro ingresso in Villa Comunale di Pagani, oggi alle ore 9, per la prima edizione della manifestazione amatoriale canina. L’ingresso, sotto previa prenotazione, sarà consentito sia per i cani di razza che per i meticci. Presenti personale medico sanitario, medico Asl, educatore cinofilo e il figurante ufficiale Michele Pacilio. L’iniziativa nasce da un’idea di Maurizio Coppola ed è stata organizzata da Angela Ferrara, educatore/addestratore cinofilo dell’Ente nazionale cinofilia italiana. Ferrara descrive nel dettaglio il motivo per il quale ha organizzato questa prima edizione dedicata al miglior amico dell’uomo: il cane. Perché nasce questo evento? «L’ evento ha l’obiettivo di educare, sensibilizzare e creare un senso di responsabilità, a partire dai più piccoli con l’educazione al rispetto degli animali, che porti all’eliminazione di abbandoni, maltrattamenti e violenza sui più deboli». È un caso che è stato organizzato in villa comunale? «Non è un caso che sia stato strutturato in Villa Comunale. La location è l’unico polmone verde della città, dove un tempo abitava il secolare Pino marittimo e simbolo della città paganese». In cosa consiste questa iniziativa? «L’ iniziativa nasce per promuovere il connubio tra conduttore e il cane sia nel “ring”, delimitato da transenne, a esporre il proprio pet evidenziandone le sue caratteristiche morfologiche, di bellezza e caratteriali, sia in area delimitata per l’obbedienza base e l addestramento per preparazione a brevetti, utili a valutare le doti naturali del cane». Si tratta di un evento dedicato agli amici a quattro zampe, quanto è importante per lei il cane? «È dedicato al cane perché è l animale più vicino all’uomo per collaborazione fin dai primi secoli, poi è diventato l’animale da compagnia. Da compagnia, la parola chiave da cui bisogna trarre beneficio. Il cane per me è una dipendenza, è conoscenza, è insegnamento». Di recente è venuto a mancare un cane, Jack, che è diventato un po’ la mascotte del tratto di corso che interessa la Villa Comunale, quel cane è stato addomesticato al di fuori del consuetudinario ambiente di casa, ma aveva una sua cuccia, era il cane senza padroni ma tutti potevano essere i padroni di quel cane. Si tratta, secondo lei, di un aspetto questo sui generis? «Jack. Cane di quartiere, il cane dei paganesi, il cane che ha conquistato tante persone per il suo carattere, equilibrio e compagnia. Il cane di tutti e di nessuno. Un cane facente parte del contesto umano nel bene e nel male. Un cane, tutto sommato, fortunato rispetto ai cani di canile accalappiati solo perché rifiutati o abbandonati dall’ essere umano. Jack, un cane libero che, secondo il mio parere, non esiste sempre, un cane dove la promiscuità genetica ha fatto il suo dovere per poter riuscire a vivere in un contesto umano dove la regola urbana impone un certo modo di vivere umano».
Marco Visconti