di Red. Cro.
Un’altra condanna per Romolo Ridosso, condannato a un anno di reclusione. Il verdetto è stato emesso dal giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata, Marco Feminiano. Per l’ex boss del clan scafatese, oggi collaboratore di giustizia, l’accusa era di lesioni e violenza privata. La vittima era l’avvocato Antonella Mosca, ex compagna di “Romoletto” e attuale testimone di giustizia dopo le rivelazioni ai magistrati che hanno permesso di fare luce sugli interessi del clan nella città di Scafati e nell’hinterland vesuviano.
Nei giorni scorsi, per i fatti relativi al novembre 2014, sono state depositate le motivazioni della sentenza che chiudono così l’iter processuale in questione. Secondo la ricostruzione della Procura torrese, la Mosca, difesa dal legale Josè Toscano del Foro di Potenza, si trovava a Sant’Antonio Abate nella sua auto quando Ridosso la raggiunge con la sua vettura e, dopo aver accostato la propria utilitaria, la raggiunge per picchiarla la donna nell’abitacolo in cui si trovava. Calci e pugni all’ex compagna nonostante, già nel 2014, Ridosso era gravato dal divieto di avvicinamento alla Mosca. Dopo essere scappato, la donna ha contattato i carabinieri per farsi trasportare in ospedale e ricevere le cure del caso. Una versione dei fatti confermata da un “nonno vigile” del Comune abatese che, citato come teste dalla Procura, ha fornito una versione molto simile a quella della legale napoletana. La posizione di Ridosso, già gravata da una sentenza in via definitiva per stalking, è diventata pertanto più complicata grazie proprio alla testimonianza di una delle persone che si trovava in zona in quel momento. Per quei minuti di follia, ennesimo atto di violenza compiuto da “Romoletto”, l’ex compagna di Ridosso ha rimediato una “contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo, della mano, cervicalgia e ansia reattiva” come si legge dal referto dei medici del Pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Escluse le circostanze attenuanti generiche, dunque, Ridosso è stato condannato anche in virtù delle violenze già commesse ai danni della vittima. Il pentito, recentemente condannato per gli omidici avvenuti nei primi anni Duemila e che hanno caratterizzato la faida stabiese-scafatese tra i clan, è stato condannato anche a sostenere le spese legali della Mosca per 1.500 euro. In questo modo l’avvocatessa partenopea è stata giudicata credibile nella versione dei fatti fornita ai giudici che parlano di “serenità, lucidità e precisione espositiva” nel corso del dibattimento è accertato dalla magistratura. In questo modo, la professione è diventata ancor più attendibile dopo le rivelazioni che hanno permesso di svelare gli interessi dei Ridosso a Scafati e che la costringono da tempo a vivere sotto protezione. Per Ridosso anche il pagamento delle spese processuali.