di Michelangelo Russo
Non c’è dubbio che l’avanzata dell’estrema destra in Austria sia un altro segnale preoccupante per l’Europa democratica. Esattamente nel settembre di 24 anni fa salì al potere in Austria l’estremista di destra Heider, ammiratore di Hitler (che nacque austriaco). Il segnale di allarme venne percepito anche in una città di provincia del Sud come Salerno. Nel settembre del 2000, infatti, un piccolo gruppo di magistrati di Magistratura Democratica e Unicost diede vita, come divertissement, a una sorta di cabaret di fine estate che si tenne per tre serate consecutive annuali, dal 2000 al 2002, nel vecchio Lido La Conchiglia, nei pressi di foce Irno. Tre serate trasgressive e libertarie, capaci di ricordare, tra satira e divertimento, che la critica politica e sociale può venire anche dai giudici attraverso l’uso della fantasia e dello spettacolo. Nella serata del settembre 2000, tra i bersagli fu l’ondata berlusconiana che avanzava con le campagne antimagistrati. Ma anche quell’onda nera preoccupante che veniva da oltralpe. Sul palcoscenico, in una delle scene, appariva a un certo punto un attore con la faccia dipinta di nero, che intonava in francese (lingua della libertà, come annunziato) la “Chanson de l’or noir”. Vale la pena di ricordarne l’inizio: chaques matineè pres de la fontaine sur tout le visage je fais un lavage avec l’eau chaude e le savon …apres sur les jeux un pretit massage je voieux le monde saus aucune ambages. Il cantante proseguiva prospettando il suo allarme quando, guardandosi allo specchio si accorgeva che la sua pelle bianca era diventata nera. Ma accesa la radio, la voce del regime lo avvertiva “vous avez fortune, nous nous avons donnè chose pas commune, n’est pas plus le temp de la clairesse, vous avez la peau de la richesse!” In altre parole, c’è un prezzo da pagare per l’illusione della sicurezza dispensato ai gonzi dalla destra fascista. E’ finito il tempo della chiarezza della democrazia, beccatevi la faccia nera della dittatura. Ecco come la visionarietà delle espressioni artistiche abbiano sovente il ruolo di Cassandra inascoltata. Per la magistratura, e per la città di Salerno, quelle serate di settembre sono giorni lontani e dimenticati. La fantasia e la voglia di contrasto alle protervie illiberali della destra estrema pare non essere più, al momento, un’arma di deterrenza prediletta dalla Magistratura. E dire che nel novembre del 2002 la stessa Associazione Magistrati scrisse un testo satirico sulla legge del Legittimo Sospetto voluta da Berlusconi per sottrarre a Milano il processo a suo carico per illeciti tributari. Lo scritto dell’ANM si trasformò in un monologo celebre recitato dall’attore Marco Paolini e andato in scena su Rai3. Successo enorme, e la legge non passò alla Camera. Ma adesso veniamo alla visita di Nordio a Cetara venerdì scorso. Ha partecipato a un Convegno indetto da Magistratura Indipendente, la sua vecchia corrente di centro destra in cui, pur se isolato, ha sempre militato. Nordio è stato un emarginato in questa corrente, per le sue idee estremiste e la vicinanza a Berlusconi. Adesso porta avanti il progetto di riforma delle Carriere Separate e del doppio Consiglio Superiore. Un’idea di Licio Gelli prima di Berlusconi. Un’idea eversiva che prefigura il controllo politico della Magistratura. Un po’ come si fa a Budapest, con quel simpaticone di Orban. A Cetara, dopo un assaggio di colatura di alici offerto dal Sindaco, Nordio ha parlato di Intelligenza Artificiale, che era il tema piuttosto neutro del Convegno, ma ha poi vantato i successi del Governo, in verità ancora da venire, come la copertura entro il 2026 di 1300 posti vacanti nel ruolo della Magistratura. In due anni ruoli pieni, quindi, mentre di solito, dalla Costituzione del 1948 in poi, la copertura a stento è di 200-300 posti per anno. Il perché si capisce: la durezza del concorso assicura la selezione ferrea. Ma Nordio dice che sfornerà 1300 giudici in 24 mesi. Se non succederà, è perché le commissioni di esame sono lente, lavorano poco, fanno rinvii. Insomma non sarà colpa del Governo, ma degli stessi Giudici esaminatori. Complimenti, Ministro Nordio, noi non lo sapevamo che bastasse una lattina di Red Bull per risolvere i problemi tecnici. Piuttosto, quale è stato il ruolo della corrente di Magistratura Indipendente nell’organizzazione di questo evento? Non certo l’angoscia per l’Intelligenza Artificiale, che, artificiale o meno, non è in cima ai pensieri dei meloniani. Magistratura Indipendente di Salerno ha fatto una operazione elettorale. Si profilano a breve le elezioni, in tutta Italia, di Consigli Giudiziari Distrettuali. Sono piccoli parlamentini locali, uno per ognuna delle 20 sedi di Corte d’Appello, che danno i voti ai colleghi di ogni Distretto per l’avanzamento in carriera. Magistratura Indipendente punta ad una affermazione straordinaria, stavolta, offrendo l’ombrello protettivo di un rapporto privilegiato col Ministro Nordio che può fare da calamita per gli incerti e i tremebondi. La strategia di Magistratura Indipendente è ancora più sottile. Sta già arruolando giovani colleghi in gamba, con idee e cultura affatto di destra, per presentarli come candidati neutrali o non vecchi arnesi borbottanti. Il progetto, si capisce, è di annacquare in apparenza le tradizioni conservatrici della corrente per svuotare la corrente di centro sinistra di unità per la Costituzione. Quando ciò avverrà, la trincea contro il Pensiero Unico di Magistratura Democratica sarà facile da schiacciare come Toghe Rosse, da sconfessare e deridere su Telemeloni.