I tre miliardi di euro per contenere i costi di energia elettrica e gas, tramite l’annullamento delle aliquote relative agli oneri di sistema delle utenze domestiche e non, la riduzione dell’Iva delle bollette del gas al 5% e i crediti d’imposta del 15 e del 25% delle spese di luce e gas delle imprese nel terzo trimestre 2022, non sono sufficienti a contenere l’impatto dei costi della bolletta energetica che le imprese devono sopportare. Stimati in + 80 miliardi di euro a inizio anno, oggi ammontano a +120 miliardi, ma già si parla di un raddoppio delle bollette del gas a fine settembre. Quella del 2022 è un’estate positiva per la nostra economia – spiega il presidente di Fenailp Turismo Marco Sansiviero, ma, gli effetti della ripresa sono tutti assorbiti dall’aumento delle bollette. Sono tornati i turisti, anche quelli stranieri. Ristoranti, bar e negozi stanno nuovamente registrando un po’ di movimento. Anche le strutture ricettive lavorano bene, benché negli alberghi manchi ancora oltre il 30% di presenze rispetto al 2019. Ma in questo quadro positivo, gli incassi più alti servono in misura sempre maggiore a saldare il conto di gas ed elettricità. È davvero una beffa, di questo passo non rimarrà alle imprese nulla per investire nell’innovazione e nel futuro. Stiamo ricevendo in questi giorni, afferma Sabato Pecoraro, Presidente Nazionale della FeNAILP. centinaia di segnalazioni di operatori in particolare di albergatori e di ristoratori disperati che stanno ricevendo bollette anche quadruplicate rispetto allo scorso anno. Infatti, è già possibile da oggi, il confronto tra luglio 2021 e lo stesso mese del 2022, gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare punte del 150% per l’elettricità e del 170% per il gas. Il caro energia è diventato un’emergenza per gli effetti che ha su inflazione e redditività delle imprese: lo Stato deve intervenire, anche a livello europeo, per fermare questa situazione. Le imprese non possono continuare a lavorare per pagare luce e gas. Le misure sin qui adottate altro non solo che palliativi emergenziali. Nei giorni scorsi, la FeNAILP aveva già manifestato forte preoccupazione per un fenomeno che anche la politica aveva preso sottogamba, oggi, non è più possibile che la stessa politica, torna in giro sui territori solo per prendere voti: non c’è più tempo, da settembre saranno tante le piccole imprese che dovranno chiudere le proprie attività. Intanto, la stessa Federazione, ha inoltrato al Ministero della Transizione Ecologica, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero del Turismo, una richiesta, affinché, in tempi rapidi, intervengano a favore delle piccole e medie imprese colpite dal rincaro energia, con un contributo economico diretto, tramite una specifica norma da inserire nel Decreto Aiuti Bis, come consentito dalla situazione emergenziale anche a un Governo dimissionario. E in tale ambito, per le imprese turistiche, chiede che si attivino le risorse del Fondo Unico Nazionale Turismo dotato di 120 milioni di euro nel 2022, destinato a contenere gli effetti di crisi sistemiche.
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