Nocera Sup. Via le liste, il colpo da maestro di Pasquale Cuofano - Le Cronache Attualità
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Nocera Sup. Via le liste, il colpo da maestro di Pasquale Cuofano

Nocera Sup. Via le liste, il colpo da maestro di Pasquale Cuofano

Filippo Pio Bisaccia

La quiete dopo la tempesta. A mente fredda, dopo la bufera di sabato a Nocera Superiore, la bufera appare sempre più inspiegabile ed invece comincia a fare capolino l’idea che fosse tutto preordinato. Di Pasquale Cuofano, ex consigliere regionale Dc degli anni ’80, ex consigliere provinciale, ex vicesindaco di Nocera Superiore, artefice ben due volte della formazione e della presentazione delle liste elettorali che vedevano il figlio candidato a sindaco, si potrà dire di tutto tranne che non sia un politico esperto, navigato, preparato e sicuramente non un “fesso”. E allora? Cosa è successo? E’ mai possibile che un personaggio da mezzo secolo sulla scena politica locale, provinciale, regionale ed anche nazionale (è stato più volte consulente presso il Ministero della Pubblica Istruzione e presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) possa aver commesso errori così banali? E’ mai possibile che cinque anni fa non li ha commessi, e neanche dieci anni fa, ed invece li ha commessi sabato scorso? Diventa difficile crederlo. Ed allora la chiave di lettura deve essere un’altra. Necessariamente! Ad accorgersene è stato anche il laeder dell’opposizione a Nocera Inferiore, quel Giovanni D’Alessandro, ordinario di Diritto Pubblico e Costituzionale che domenica, sulla sua pagina Facebook ha scritto: “La mia impressione è che ieri, a Nocera Superiore, abbiamo inconsapevolmente assistito a un vero “colpo da Maestro”, di un grande politico, forse il più grande politico che abbia mai espresso quel comune. In un solo colpo sono stati eliminati tutti i “nemici”, quelli lontani, quelli vicini e pure quelli prossimi. Sacrificando, solo per il momento, gli “amici”. Ma ritenendo di affidare la sua città a chi – per lui – è meno temibile sul piano politico e amministrativo. Non sapremo mai se così è stato davvero. Ma il solo fatto di poterlo pensare, che tutto ciò sia accaduto in questo modo, e non certo per incompetenza o sciatteria, ci fa ammirare una tale raffinatezza”. E se D’Alessandro avesse ragione? Pasquale Cuofano negli ultimi tempi, agli amici, aveva confidato di non condividere alcune scelte fatte dal figlio per il futuro di Nocera Superiore. Ma c’è di più. Lo stesso atteggiamento del figlio, che ai più è sembrato chiaramente un “parricidio”, politico s’intende, ha fatto capire chiaramente che qualcosa non andava per il verso giusto. Prima la candidatura della madre, moglie di Pasquale. Non si capisce perché la madre andava bene come candidata a sindaco e il padre no nonostante la madre non avesse mai fatto politica ed invece il padre incarnava la quinta essenza della politica. Poi la scelta dell’ultima ora sul vicesindaco Massimo Citarella che chiaramente ha declinato l’offerta fatta fuori tempo massimo. Poi la scelta calata su Enrico Bisogno, penalista al di sopra di ogni sospetto, ma che forse avrebbe dovuto essere indicato come successore dallo stesso sindaco almeno sei mesi prima. Insomma Pasquale Cuofano che ha sempre detenuto personalmente i loghi, le liste e i documenti delle sei formazioni che in questi dieci anni hanno portato il figlio a governare la città, a questo punto potrebbe aver avuto lo scatto d’orgoglio del leone ferito nella dignità, nella persona, nella tradizione politica e nella capacità di fare politica. E allora ecco la zampata del fuoriclasse! Come scrive D’Alessandro il “colpo da maestro”. Chapeau! Ora tutto è da rifare! Ma Pasquale Cuofano, nonostante la sua età, la sua esperienza, e forse la sua scelta, perché questo c’è da giurarci lui non lo ammetterà mai, è l’unico a non uscire sconfitto da questa manovra. Anzi! Tra cinque anni c’è da giurarci lui sarà ancora lì pronto a rimboccarsi le maniche perché lui anche in questi dieci anni, mentre il figlio governava il territorio dalle stanze del Municipio, lui era quotidianamente in mezzo alla gente, a parlare, a discutere, a confrontarsi. E’ questa è sempre stata la sua forza insieme all’affetto che lo lega alla sua città.