Magistratura a lutto per la scomparsa del giudice Luigi Levita. Aveva 44 anni ed è stato gip/gup presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Suo il processo per l’infanticidio a Sant’Egidio del Monte Albino rinviando a giudizio la coppia di coniugi (Passariello e Monti) per aver ucciso la neonata Iolanda. E suo anche il processo della neonata gettata dalla finestra a Roccapiemonte oltre a condanne per omicidio come quella per il delitto di Maurizio Fortino, infermiere di 52 anni, per il quale Levita condannò Davide Giorgio Sanzone. Levita, laureatosi in giurisprudenza nel 2001, si era distinto per la sua giovane età all’iscrizione all’albo degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere. Successivamente, ha ricoperto importanti incarichi all’interno della magistratura, diventando magistrato ordinario e lavorando a Nocera Inferiore. Poi è andato a Napoli. Quindi la morte sopraggiunta a causa di un male incurabile contro cui il magistrato ha combattuto fino all’ultimo. I suoi provvedimenti giudiziari sono stati spesso oggetto di discussione e commento sulle principali riviste giuridiche nazionali. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto nel mondo della giustizia italiana e molti colleghi e amici lo ricorderanno per la sua professionalità e dedizione al lavoro. I funerali presso la Cattedrale San Paolo ad Aversa dove c’erano tantissimi colleghi di Nocera Inferiore e Salerno per l’ultimo saluto.
“E’ davvero difficile concentrare in poche righe il turbinìo di emozioni che ho provato nel rivolgere l’estremo saluto a Luigi Levita, giovanissimo magistrato già in servizio presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Nella Cattedrale di San Paolo di Aversa, gremita all’inverosimile, ho notato la presenza di alcuni suoi colleghi di lavoro, di cancellieri e avvocati del Foro nocerino, tutti accomunati da un sentimento di profondo affetto per un uomo che ha lasciato un vuoto incolmabile! Sempre disponibile, lo contraddistinguevano la gentilezza, la competenza e l’umiltà con le quali esercitava la giurisdizione. Se n’è andato un autentico “fuoriclasse” della magistratura (tantissime le pubblicazioni al Suo attivo) e a me piace ricordarlo con il suo immancabile sorriso con il quale amava parlare del Suo Napoli. Sono sicuro che i vertici del Palazzo di Giustizia di Nocera Inferiore sapranno onorare la memoria di questo insigne magistrato, prematuramente scomparso all’età di quarantacinque anni, (lascia la moglie e una bambina di dieci anni), intitolandogli un’aula o apponendo una targa all’interno della Cittadella Giudiziaria” dice Luigi Montella presidente di “Libera Associazione Forense”