di Pina Ferro
Danni erariali presunti procurati al Consorzio Farmaceutico. La Corte dei Conti mette la parola fine alla vicenda assolvendo Salvatore Memoli e l’intero consiglioche presiedeva dalle accuse ascritte. Il Consorzio Farmaceutico è stato condannato al pagamento delle spese. “Si ritengono responsabili –scriveva la procura presso la corte dei conti – per i rispettivi ruoli ricoperti nel perfezionamento e nel conferimento di efficacia, rispetto al consuntivo 2008, gli organi di governo, di gestione e di revisione contabile del Consorzio farmaceutico…. Gli stessi, infatti, agendo in spregio alle più elementari regole di sana gestione dei fondi affidatigli hanno direttamente gestito o finto propri i risultati della gestione e pertanto concorso… a cagionare al Consorzio il danno erariale… consistente in una rilevantissima diminutio patrimonii da quantificarsi in 598.723,18 euro, in violazione del parametro di economicità ed in assenza di una valida giustificazione». Nella giornata di ieri, i giudici della Corte dei Conti esaminata l’istanza ha ritenuto: “che i convenuti Rita Zenna, Luigi Gravagnuolo, Tommaso Sorrentino, Michelangela Vaccaro, Pa- squale Marino, Luigi Di Lallo, Giovanni Moscatiello, Domenica Grimaldi, Mario Santocchio, Corrado Liguori, Andrea Odierna, Antonio Monaco, Martino Melchionda, Flaminio Budetti, Salva- tore Laudonio, Giuseppe De Luca, Roberto Palladino, Luigi Fer- rara, Bruno Di Nesta, Antonio Fogliame, Massimiliano Miranda, Gennaro De Martino, Pierfederico De Filippis, Massimo Roton- di, Salvatore Memoli, Claudia Di Fronzo, Pasqualino Aliberti, Marco Galdi e Raffaele Di Rosa debbano essere assolti per l’in fondatezza delle contestazioni mosse, sotto il profilo dell’assenza di danno, della condotta antigiuridica e del dolo, con assorbimento degli ulteriori profili”. E ancora “in presenza di un presunto ammanco di merci,- scrivono nel dispositivo i giudici della Corte dei Conti – la Procura non ha fornito alcuna prova che i farmaci in giacenza, non concretamente quantificati nell’am- montare, non siano stati, poi, effettivamente smaltiti (non risul- tano, invero, verbali di distruzione di scorte farmaceutiche in ossequio alla rigorosa normativa ambientale in materia), ovvero venduti….. Non risulta in alcun modo raggiunta la prova dell’esistenza di un danno concreto e attuale, dal momento che l’eventuale errata contabilizzazione delle rimanenze di magazzino darebbe luogo a una mera risultanza contabile negativa, per il cui ripiano non risulta che il Consorzio sia mai intervenuto a livello né finanziario (con esborso, cioè, di denaro pubblico), né patrimoniale (ossia con conferimenti di beni)”. Con la sentenza emessa ieri si chiude definitivamente questa annosa vicenda che fa finalmente mettere la parola fine al procedimento a carico di Salvatore Memoli ed all’intero consiglio del consorzio farmaceutico. «Ringrazio Dio per questa ulteriore prova d’integrità morale, professionale e manageriale. Come si vede sono gli altri i guastatori della Pubblica Amministrazione… A loro penserà la Giustizia penale» Ha commentato Memoli.