di Andrea Pellegrino
Altro che Vincenzo De Luca. La trasformazione da semplice lista civica “Campania Libera” a movimento sarebbe una idea di Fulvio Bonavitacola. Seguito da Nello Fiore. Ecco perché il consigliere regionale, presidente dell’Asis di Salerno e promotore dell’ultima prova di forza nei confronti di Enzo Napoli (non votato dai suoi due consiglieri comunali di riferimento), resta inamovibile, nonostante tutto e tutti. Ed ora più che mai i due, legati da una vecchia amicizia, sono pronti alla conta sui territori, sotto la bandiera di “Campania Libera”. L’obiettivo è costruire un gruppo solido, al di là del Partito democratico che ora più che spinge per imporre la sua supremazia politica sull’esecutivo regionale. Ma Casillo e Topo al momento restano fuori da Palazzo Santa Lucia, così come restano congelate le numerose nomine che Vincenzo De Luca deve formalizzare nei vari enti, società e fondazioni regionali. A partire dalla Scabet, lasciata libera da Paola Boldoni a finire alla potentissima Soresa. Poi i cda e i vari rappresentanti da inserire. Si dice che un posto (il secondo) sia ambito da Ermanno Guerra, già finito all’interno del consiglio d’amministrazione di “Città della Scienza”. Ma fuori dalle porte dell’esecutivo regionale resta anche Franco Alfieri, attualmente consigliere politico all’agricoltura, caccia e pesca, che da tempo attende di ricevere il suo premio fedeltà da parte del governatore. La prova di forza alle ultime Provinciali (piazzando il suo candidato Cerretani al primo posto della lista democrat) sarebbe l’ultimo avvertimento prima di cambiare strategia politica. Lui vorrebbe un assessorato ma starebbe studiando anche come possibile sindaco di Capaccio Paestum. A giugno finisce il suo sindacato ad Agropoli e vorrebbe, così passare così alla guida di un altro comune. Sempre che non ci siano le elezioni politiche e quindi una possibile candidatura alla Camera dei Deputati. Ma su Alfieri pesa anche l’inchiesta sul voto di scambio che vede come indagato Vincenzo De Luca per l’incontro al Ramada ed “il patto della frittura”. Qualche giorno fa i finanzieri hanno bussato nuovamente alle porte degli uffici regionali per acquisire atti riguardante l’attività politica regionale di Franco Alfieri. Non si esclude che potrebbero essere sentiti altri testimoni dal pm Stefania Buda della Procura di Napoli. Per ora in rassegna sono passati i sindaci ma anche i collaboratori della segreteria del presidente. Tra questi anche Roberta Santaniello, già presidente del Partito democratico di Avellino, attualmente nello staff presidenziale e che l’attuale capogabinetto Sergio De Felice (non ascoltato dalla Procura) avrebbe voluto al posto di Alfonso Buonaiuto. Per ora, infatti, la poltrona resta vacante e tutti i poteri sono proprio nelle mani di De Felice che oltre a curare l’aspetto burocratico mantiene anche i rapporti politici. Il momento non sarebbe favorevole a Palazzo Santa Lucia. Tra inchieste, attacchi politici, equilibri saltati e bocciature del governo, l’aria è davvero pesante ed ogni mossa sbagliata potrebbe compromettere tutto.