
Il primo quadrimestre del 2025 si è rivelato un periodo drammatico per la sicurezza sul lavoro in Italia, con un aumento significativo dei decessi che proietta un quadro pessimistico per la fine dell’anno. Nei primi quattro mesi del 2025, si sono registrati quasi 300 decessi, un incremento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il dato è particolarmente allarmante per le lavoratrici, con un aumento di quasi il 50% dei decessi rispetto all’anno precedente. A fine aprile, il totale delle vittime sul lavoro in Italia ammonta a 291, di cui 211 in occasione di lavoro e 80 in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro. Sette regioni italiane si trovano in “zona rossa” e altre sei in “zona arancione”, indicando tassi di incidenza infortunistica superiori alla media nazionale. Le regioni in zona rossa, con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 8,8 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), includono Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Abruzzo, Sicilia e Campania. In zona arancione figurano Puglia, Toscana, Veneto, Molise, Piemonte e Calabria. La Liguria e la Lombardia si trovano in zona gialla, mentre Marche, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Emilia-Romagna e Sardegna rientrano nella zona bianca. La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro, con 34 decessi, seguita da Veneto (21), Campania (19), Piemonte e Sicilia (17), Toscana (16), Puglia (14), Lazio (13), Emilia-Romagna (10), Trentino-Alto Adige (9), Abruzzo (8), Umbria (7), Basilicata (6), Liguria e Calabria (5), Marche (4), Friuli-Venezia Giulia (3), Sardegna, Molise e Valle d’Aosta (1). L’analisi per fascia d’età rivela una situazione preoccupante soprattutto tra i lavoratori con maggiore esperienza. L’incidenza più elevata si registra nella fascia d’età degli ultrasessantacinquenni (19,2) e in quella compresa tra i 55 e i 64 anni (14,8). Anche i giovani lavoratori tra i 15 e i 24 anni presentano un’incidenza elevata (9,6). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni, con 79 decessi su un totale di 211. Il fenomeno degli infortuni mortali che colpiscono le donne è in netto aumento. Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro sono state 12, mentre 16 hanno perso la vita in itinere. In totale, 28 donne sono decedute nel primo quadrimestre, circa il 47,5% in più rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, il rischio di morte sul lavoro risulta quasi doppio rispetto agli italiani. Su 211 decessi in occasione di lavoro, 39 erano stranieri, con un’incidenza di 15,5 morti ogni milione di occupati, contro l’8,0 degli italiani. In totale, le vittime straniere ammontano a 58 su 291, rappresentando quasi il 20% del totale. I settori più colpiti dagli infortuni mortali sono le Costruzioni, con 31 decessi in occasione di lavoro, seguite da Trasporti e Magazzinaggio (30) e Attività Manifatturiere (29). Il venerdì si conferma il giorno più luttuoso della settimana, con il 21,3% degli infortuni mortali verificatisi nel primo quadrimestre, seguito da lunedì e martedì (20,4%). Nonostante l’aumento dei decessi, le denunce complessive di infortunio (mortali e non) mostrano un lieve calo dello 0,9% rispetto ad aprile 2024, passando da 193.979 a 192.253. Anche alla fine del primo quadrimestre del 2025, il numero più elevato di denunce totali proviene dalle Attività Manifatturiere (20.975), seguite da Sanità (11.019), Costruzioni (10.797), Trasporto e Magazzinaggio (9.774) e Commercio (9.675). Le denunce di infortunio delle lavoratrici ad aprile 2025 sono state 71.598 (di cui 57.431 in occasione di lavoro), mentre le denunce totali degli uomini ammontano a 120.655 (106.619 in occasione di lavoro). La Campania, essendo una delle sette regioni in zona rossa, si trova in una situazione di elevata criticità. Con 19 vittime in occasione di lavoro, la Campania è tra le regioni con il maggior numero di decessi. Per quanto riguarda la provincia di Salerno, si classifica al ventunesimo posto a livello nazionale per tasso di incidenza. Il tasso di incidenza sugli occupati è di 16,4, con 6 casi totali di decessi accertati su un totale di 365.034 occupati. Questo dato sottolinea la necessità di un’attenzione particolare e di interventi mirati per migliorare la sicurezza sul lavoro anche a livello locale. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, ha commentato i dati sottolineando l’importanza del nuovo Accordo sulla formazione per la sicurezza approvato a maggio, auspicando che una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro possa migliorare la sensibilità sulla sicurezza nelle aziende.