Questa mattina, nell’aula Croce del Tribunale di Potenza, si è tenuta l’udienza per la richiesta di archiviazione delle indagini sulla morte di Dora Lagreca, la trentenne originaria di Montesano sulla Marcellana deceduta quattro anni fa dopo essere precipitata dal quarto piano di una palazzina di Parco Aurora a Potenza.
Unico indagato nel procedimento resta Antonio Capasso, ex fidanzato della giovane, accusato di istigazione al suicidio.
La Procura di Potenza ha chiesto per la terza volta l’archiviazione del caso, ma i legali della famiglia Lagreca, gli avvocati Cristina Coviello e Renivaldo Lagreca, si sono nuovamente opposti, chiedendo il cambio di imputazione da istigazione al suicidio a omicidio e la conseguente imputazione coatta. Il giudice si è riservato di decidere, e sarà necessario attendere le prossime settimane per conoscere l’esito.
Accanto ai genitori di Dora, Rosalba e Giovanni, e alla sorella Michela, era presente anche l’associazione Libera Basilicata, che da tempo affianca la famiglia nella battaglia per ottenere verità e giustizia.
“Eravamo al fianco della famiglia per continuare a chiedere verità e giustizia per Dora, una ragazza solare e piena di vita che non può essere archiviata come un suicidio”, si legge in una nota di Libera Basilicata.
L’associazione ha ribadito come “tanti interrogativi restino ancora inevasi” e ha denunciato “errori nella fase di indagine e giudizio che meritano una presa di coscienza, per restituire dignità a Dora e alla sua famiglia”.
Il presidio Libera Potenza “Elisa Claps e Francesco Tammone” ha infine confermato il proprio impegno a sostenere la battaglia dei Lagreca:
“Il diritto alla ricostruzione della verità è un diritto fondamentale, che appartiene alla vittima, alla sua famiglia, ma anche a tutti noi. Continueremo a chiedere giustizia, oltre il muro del silenzio e dell’indifferenza.”





