
Troppo spesso i riflettori si accendono sulle ombre della sanità, sulle criticità e le difficoltà che purtroppo non mancano. Ma esistono storie di luce, di interventi tempestivi e di professionalità che meritano di essere raccontate e celebrate. È questo il caso di un nostro lettore, un cittadino salernitano che, con voce ancora emozionata, desidera condividere la sua esperienza vissuta all’ospedale “Ruggi” di Salerno, un racconto di speranza e di efficienza che ha portato al salvataggio della vita di suo fratello. “Si parla sempre e tanto di malasanità, però tutte le volte in cui si salvano e curano persone si dice sempre troppo poco”, esordisce il nostro lettore, quasi a voler ristabilire un equilibrio narrativo, a dare voce a quelle storie positive che troppo spesso rimangono silenti. Il dramma si è consumato solo due giorni fa, ma la prontezza e la competenza degli operatori sanitari hanno fatto la differenza. “Inizio dagli operatori del primo soccorso in ambulanza, per il loro tempestivo intervento”, sottolinea il nostro lettore, ricordando quei momenti concitati in cui ogni secondo conta. La loro capacità di agire con rapidità e precisione ha rappresentato il primo anello di una catena di soccorsi che si è rivelata vitale. Il suo ringraziamento si estende con sentita gratitudine al personale del Pronto soccorso, il primo baluardo dell’emergenza, dove le prime cure e valutazioni si sono rivelate cruciali per stabilizzare il quadro clinico del fratello. Il cuore del racconto del nostro lettore si concentra poi sull’intervento decisivo del reparto di neurochirurgia. “E in particolare, con il loro tempestivo operato, il personale del reparto di neurochirurgia che ha provveduto ad intervenire con un salvavita su mio fratello”, spiega con un sospiro di sollievo che traspare dalle sue parole. L’abilità e la dedizione di questi professionisti hanno rappresentato la svolta, trasformando un momento di grave pericolo in una prospettiva di speranza. Il giorno successivo all’arrivo in ospedale, il percorso diagnostico e terapeutico è proseguito senza intoppi. “Lui è stato portato in neuroradiologia dove è stato sottoposto a controllo prima di essere operato”, precisa il nostro lettore, evidenziando la fluidità e la coordinazione tra i diversi reparti dell’ospedale. La riconoscenza del nostro lettore verso il nosocomio salernitano è corale e sentita. “Ringrazio tutti, dal personale all’anestesista, con particolare riferimento al dott. Romano, un vero professionista”. In questo nome, il lettore racchiude la stima per la competenza e l’umanità di un intero team dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno. “Ringrazio, ad ogni modo, tutti di vero cuore: se mio fratello oggi è ancora tra noi è merito vostro: grazie per la bravura e la professionalità”. Le sue parole non sono semplici ringraziamenti di circostanza, ma un vero e proprio attestato di fiducia verso un sistema sanitario che, quando funziona al meglio, è capace di compiere gesti straordinari. La sua testimonianza si erge come un faro, illuminando un lato spesso trascurato della medicina ospedaliera, un inno alla dedizione e alla competenza di chi lavora incessantemente per salvare vite.