«Migliorare le entrate dei canoni per i beni del Comune di Salerno» - Le Cronache
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«Migliorare le entrate dei canoni per i beni del Comune di Salerno»

«Migliorare le entrate dei canoni per i beni del Comune di Salerno»

 

di Andrea Pellegrino

Non c’è un euro. Dal bilancio 2017 e dal parere dei revisori dei conti la fotografia è chiara: il Comune ha vincolato fondi per i prossimi decenni per coprire i mancati incassi (residui) da tributi, contravvenzioni e tasse. Dunque, nessun avanzo di amministrazione, anzi i bilanci – sia quest’anno che almeno per i prossimi tre – dovranno, ad inizio anno, già prevedere una somma da vincolare e dunque da non toccare per nessun motivo.

IL DECRETO DA 16 MILIONI Il tutto mentre pende la spada di Damocle del decreto ingiuntivo (del 2015) dell’Uta della Protezione Civile da 16 milioni di euro per fondi non versati durante il periodo dell’emergenza rifiuti. Dal bilancio non è chiaro se sia stata appostata o meno, almeno una parte, per coprire l’esecuzione forzata che dovrebbe essere, ma al momento non c’è nessuna carta, oggetto di transazione con il dipartimento della Protezione Civile. L’unica cautela è quella del Collegio dei Revisori dei conti che tra le prescrizioni ha scritto: “Monitorare periodicamente il contenzioso in essere, per il quale l’Ente potrebbe risultare per alcune controversie soccombente”.

LE ENTRATE Per il 2017 (o almeno per quel che resta) l’amministrazione comunale prevede una entrata di 430mila euro dalla tassa di soggiorno. Negli ultimi giorni sono partiti i controlli che hanno preso di mira hotel e b&b cittadini e nei prossimi giorni si preannuncia una stretta. Oltre 41 milioni, invece, arriveranno dalla Tari e dovranno essere “coperti” tutti dai cittadini salernitani. Cinque milioni e duecentomila euro, invece, i proventi che si prevedono per le sanzioni al codice della strada.

I FONDI VINCOLATI La maggior criticità riguarda le entrate difficili da recuperare. Al 31 dicembre il fondo crediti di dubbia e difficile esazione ammontava a 137 milioni di euro; al 31 dicembre del 2015 a 12 milioni e 700mila euro. Soldi che, sostanzialmente, difficilmente saranno incassati dal Comune di Salerno.

LE PRESCRIZIONI Dal collegio dei revisori (che ha comunque espresso parere positivo), si evidenza “una carenza di informatizzazione”. «Si richiede – scrivono – un miglioramento del sistema di rilevazione, il quale deve essere maggiormente integrato tra i vari settori e ciò al fine di garantire procedure ancora più trasparenti». Ancora, scrivono, «occorre attuare interventi tesi a ridurre il volume dei residui attivi; ridurre l’ammontare dei residui passivi; razionalizzare le spese; attuare un aggiornamento dei beni dell’ente e migliorare le entrate relative ai canoni dei beni stessi». Infine, ci sarebbero ancora da chiarire alcuni rilievi sollevati dal Mef durante la verifica del novembre 2011 e sollecitati dal ministero nel 2014.