Mari: Vi aspetto stasera a Pastena. Sempre per la pace - Le Cronache Ultimora
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Mari: Vi aspetto stasera a Pastena. Sempre per la pace

Mari: Vi aspetto stasera a Pastena. Sempre per la pace

di Erika Noschese

 

 

Alleanza Verdi-Sinistra Italiana chiude, questa sera, la sua campagna elettorale e lo fa neo quartiere Pastena, in piazza Caduti civili di Brescia con i candidati Souzan Fatayer e Roberto Salis, in collegamento, che parlerà in nome della figlia Ilaria.

Onorevole Mari, ultimissimi giorni di campagna elettorale. Che clima si respira?

«La gente non è affatto convinta di dover andare a votare. Sente che i temi riguardanti la vita concreta delle famiglie sono assenti dalla campagna elettorale e anche quando vengono affrontati viene fatto strumentalmente. È stato così nei giorni scorsi a proposito della sanità. Il Governo, consapevole del proprio fallimento su questo terreno, ha annunciato un intervento contro le liste di attesa, con gli strumenti esistenti dal 2019 (Cup unico, classi di priorità e monitoraggio), senza metterci soldi, con il coinvolgimento della sanità privata. Un imbroglio. Ma le persone l’hanno capito subito. Sanno bene che per affrontare il dramma della sanità italiana serve ben altro e soprattutto serve un corposo investimento nella sanità pubblica». Su quali temi sta basando la campagna elettorale Alleanza Verdi Sinistra Italiana?

«Noi andremo in Europa a rappresentare la dignità del lavoro, la conversione ecologica dell’economia e l’urgenza della pace. Su questo non abbiamo concorrenza. Siamo il partito che in ogni occasione ha difeso il lavoro dalle politiche di questo Governo che aumenta la precarietà, non fa niente contro il lavoro povero e attacca ogni volta che può il sindacato. Le politiche europee saranno decisive su questo terreno, ad esempio per stabilire un salario minimo europeo. C’è poi la questione della transizione ecologica non più rinviabile: i cambiamenti climatici sono sotto i nostri occhi anche in questi giorni. Su questo, purtroppo, abbiamo un Governo esplicitamente negazionista, anzi “climafreghista”, e altri partiti piuttosto timidi, quindi si fa ancora più stringente la necessità di spingere le istituzioni nazionali ed europee verso politiche coraggiose. Da questo punto di vista siamo una garanzia. Infine, ma più pesante di tutto, c’è l’urgenza della pace. Dico semplicemente che siamo l’unico gruppo politico in Parlamento ad aver votato sempre, dai tempi del governo Draghi a oggi, contro l’invio di armi, le missioni internazionali e l’allargamento della Nato. Ripeto per chi non avesse letto bene: l’unico». La città di Salerno ha accolto un nuovo sbarco di migranti. Secondo lei cosa non va nel modello di accoglienza del capoluogo?

«Il problema non è il modello di accoglienza del capoluogo. Nessuno mette in discussione il funzionamento a Salerno della macchina dei soccorsi. Ma questa macchina che funziona, bisogna dirlo, non ha nulla a che fare con l’accoglienza, si tratta di semplici operazioni di sbarco che riguardano esseri umani, e vengono svolte con tutta la sensibilità e l’umanità che un’operazione del genere richiede. E’ quello che si fa in tutti i porti italiani dove le navi che salvano migranti sono “costrette” a salpare. Il problema è che anche Geo Barents, nave della Ong Medici Senza Frontiere, ha dovuto percorrere non so quante miglia marine in non so quanto tempo per giungere a Salerno. E penso che queste considerazioni debbano stare al centro di ogni ragionamento che si fa quando parliamo di sbarchi nelle nostre acque, e riflettere sul fatto che tutto il tempo che si fa perdere alle Ong per solcare le acque di mezza Italia più l’attesa nel nostro porto è tutto tempo sottratto a ulteriori salvataggi e soccorsi in mare. La stagione degli sbarchi è appena iniziata, nessuno può prevederne la sua evoluzione, una cosa potremmo fare: opporci alle peripezie che questo governo ha imposto alle navi impegnate al salvataggio dei migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo. Siamo al 34esimo sbarco salernitano, ad attendere le navi al porto, come è giusto che sia, ci sono sempre presenti, e sempre ci saranno, tutti i livelli istituzionali, forse è il caso che nelle loro dichiarazioni siano sollevate queste considerazioni, che hanno a che fare con la sensibilità e l’umanità di cui hanno bisogno i migranti soccorsi in mare e gli equipaggi delle navi che li mettono in salvo. Noi, contro questo oblio dell’umanità abbiamo candidato Mimmo Lucano, che rappresenta l’esatto opposto, incarna la solidarietà tra esseri umani e il dovere dell’accoglienza. È un’altra idea di mondo. E noi siamo molto orgogliosi di averla nella nostra lista e di portarla in Europa». Formazione e giovani: quali iniziative mettere in campo con il Parlamento Europeo?

«La formazione è fondamentale, ma guardi che i nostri giovani non sono poco formati. Anzi. Il problema è la metà dei laureati nelle università del Mezzogiorno va a lavorare all’estero, un quarto lavora nel Nord Italia, un’altra parte fa un lavoro che non corrisponde agli studi che ha fatto, un’altra parte ancora è disoccupata. Quindi, giovani meridionali che lavorano al Sud facendo ciò per cui si sono formati sono pochissimi. È questo il problema. Per affrontarlo non serve nè il sovranismo né le politiche di austerity. Serve uno scatto dell’Europa verso la modernità, servono investimenti pubblici nel campo dell’intelligenza artificiale, serve la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, servono servizi gratuiti e un welfare a misura delle giovani generazioni».

Appello al voto: perché scegliere Alleanza Verdi e Sinistra?

«Perché siamo l’unica novità e l’unica speranza di questa campagna elettorale. Perché non abbiamo scheletri nell’armadio e cose di cui farci perdonare. Perché queste europee sono per noi il prosieguo della battaglia per la giustizia sociale e la giustizia ambientale che è iniziata con le elezioni politiche del 2022 e abbiamo già portato coerentemente nel Parlamento italiano. Perché le nostre liste parlano veramente di ciò che vogliamo fare e con chi lo vogliamo fare. E perché quando andremo al governo non solo non comunicheremo l’aumento della social card a 48 ore dal voto, ma noi la social card la elimineremo proprio, per sostituirla con un reddito dignitoso. Per questo invito tutti a venire questa sera alla chiusura della nostra campagna elettorale in piazza Caduti Civili di Brescia, a Pastena, dove saremo in compagnia di tante personalità della cultura e dell’impegno civile, e avremo in collegamento il padre di Ilaria Salis che ci racconterà la vicenda della figlia dandoci un motivo in più per votare Alleanza Verdi e Sinistra».

 

 

Alleanza Verdi-Sinistra Italiana chiude, questa sera, la sua campagna elettorale e lo fa neo quartiere Pastena, in piazza Caduti civili di Brescia con i candidati Souzan Fatayer e Roberto Salis, in collegamento, che parlerà in nome della figlia Ilaria.

Onorevole Mari, ultimissimi giorni di campagna elettorale. Che clima si respira?

«La gente non è affatto convinta di dover andare a votare. Sente che i temi riguardanti la vita concreta delle famiglie sono assenti dalla campagna elettorale e anche quando vengono affrontati viene fatto strumentalmente. È stato così nei giorni scorsi a proposito della sanità. Il Governo, consapevole del proprio fallimento su questo terreno, ha annunciato un intervento contro le liste di attesa, con gli strumenti esistenti dal 2019 (Cup unico, classi di priorità e monitoraggio), senza metterci soldi, con il coinvolgimento della sanità privata. Un imbroglio. Ma le persone l’hanno capito subito. Sanno bene che per affrontare il dramma della sanità italiana serve ben altro e soprattutto serve un corposo investimento nella sanità pubblica». Su quali temi sta basando la campagna elettorale Alleanza Verdi Sinistra Italiana?

«Noi andremo in Europa a rappresentare la dignità del lavoro, la conversione ecologica dell’economia e l’urgenza della pace. Su questo non abbiamo concorrenza. Siamo il partito che in ogni occasione ha difeso il lavoro dalle politiche di questo Governo che aumenta la precarietà, non fa niente contro il lavoro povero e attacca ogni volta che può il sindacato. Le politiche europee saranno decisive su questo terreno, ad esempio per stabilire un salario minimo europeo. C’è poi la questione della transizione ecologica non più rinviabile: i cambiamenti climatici sono sotto i nostri occhi anche in questi giorni. Su questo, purtroppo, abbiamo un Governo esplicitamente negazionista, anzi “climafreghista”, e altri partiti piuttosto timidi, quindi si fa ancora più stringente la necessità di spingere le istituzioni nazionali ed europee verso politiche coraggiose. Da questo punto di vista siamo una garanzia. Infine, ma più pesante di tutto, c’è l’urgenza della pace. Dico semplicemente che siamo l’unico gruppo politico in Parlamento ad aver votato sempre, dai tempi del governo Draghi a oggi, contro l’invio di armi, le missioni internazionali e l’allargamento della Nato. Ripeto per chi non avesse letto bene: l’unico». La città di Salerno ha accolto un nuovo sbarco di migranti. Secondo lei cosa non va nel modello di accoglienza del capoluogo?

«Il problema non è il modello di accoglienza del capoluogo. Nessuno mette in discussione il funzionamento a Salerno della macchina dei soccorsi. Ma questa macchina che funziona, bisogna dirlo, non ha nulla a che fare con l’accoglienza, si tratta di semplici operazioni di sbarco che riguardano esseri umani, e vengono svolte con tutta la sensibilità e l’umanità che un’operazione del genere richiede. E’ quello che si fa in tutti i porti italiani dove le navi che salvano migranti sono “costrette” a salpare. Il problema è che anche Geo Barents, nave della Ong Medici Senza Frontiere, ha dovuto percorrere non so quante miglia marine in non so quanto tempo per giungere a Salerno. E penso che queste considerazioni debbano stare al centro di ogni ragionamento che si fa quando parliamo di sbarchi nelle nostre acque, e riflettere sul fatto che tutto il tempo che si fa perdere alle Ong per solcare le acque di mezza Italia più l’attesa nel nostro porto è tutto tempo sottratto a ulteriori salvataggi e soccorsi in mare. La stagione degli sbarchi è appena iniziata, nessuno può prevederne la sua evoluzione, una cosa potremmo fare: opporci alle peripezie che questo governo ha imposto alle navi impegnate al salvataggio dei migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo. Siamo al 34esimo sbarco salernitano, ad attendere le navi al porto, come è giusto che sia, ci sono sempre presenti, e sempre ci saranno, tutti i livelli istituzionali, forse è il caso che nelle loro dichiarazioni siano sollevate queste considerazioni, che hanno a che fare con la sensibilità e l’umanità di cui hanno bisogno i migranti soccorsi in mare e gli equipaggi delle navi che li mettono in salvo. Noi, contro questo oblio dell’umanità abbiamo candidato Mimmo Lucano, che rappresenta l’esatto opposto, incarna la solidarietà tra esseri umani e il dovere dell’accoglienza. È un’altra idea di mondo. E noi siamo molto orgogliosi di averla nella nostra lista e di portarla in Europa». Formazione e giovani: quali iniziative mettere in campo con il Parlamento Europeo?

«La formazione è fondamentale, ma guardi che i nostri giovani non sono poco formati. Anzi. Il problema è la metà dei laureati nelle università del Mezzogiorno va a lavorare all’estero, un quarto lavora nel Nord Italia, un’altra parte fa un lavoro che non corrisponde agli studi che ha fatto, un’altra parte ancora è disoccupata. Quindi, giovani meridionali che lavorano al Sud facendo ciò per cui si sono formati sono pochissimi. È questo il problema. Per affrontarlo non serve nè il sovranismo né le politiche di austerity. Serve uno scatto dell’Europa verso la modernità, servono investimenti pubblici nel campo dell’intelligenza artificiale, serve la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, servono servizi gratuiti e un welfare a misura delle giovani generazioni».

Appello al voto: perché scegliere Alleanza Verdi e Sinistra?

«Perché siamo l’unica novità e l’unica speranza di questa campagna elettorale. Perché non abbiamo scheletri nell’armadio e cose di cui farci perdonare. Perché queste europee sono per noi il prosieguo della battaglia per la giustizia sociale e la giustizia ambientale che è iniziata con le elezioni politiche del 2022 e abbiamo già portato coerentemente nel Parlamento italiano. Perché le nostre liste parlano veramente di ciò che vogliamo fare e con chi lo vogliamo fare. E perché quando andremo al governo non solo non comunicheremo l’aumento della social card a 48 ore dal voto, ma noi la social card la elimineremo proprio, per sostituirla con un reddito dignitoso. Per questo invito tutti a venire questa sera alla chiusura della nostra campagna elettorale in piazza Caduti Civili di Brescia, a Pastena, dove saremo in compagnia di tante personalità della cultura e dell’impegno civile, e avremo in collegamento il padre di Ilaria Salis che ci racconterà la vicenda della figlia dandoci un motivo in più per votare Alleanza Verdi e Sinistra».