di Erika Noschese
“La santa Messa ci aiuta a vivere in maniera diversa e ci consente di iniziare ad elaborare il lutto sotto gli occhi della fede, però il dolore della tragedia resta e rimarrà sempre in tutti quanti noi”: sono le parole pronunciate da don Paolo Carrano, parroco della chiesa di San Leonardo, in occasione dell’ultimo saluto a Maria Grazia Martino, la 91enne uccisa dall’ex badante nella sua abitazione mentre la sorella Adele è stata ferita. In una chiesa gremita e tra una comunità ancora sconvolta, ieri pomeriggio l’ultimo saluto avvenuto all’indomani della autopsia che ha confermato il colpo mortale causato da una mazza in ferro. “Una donna amabile, silenziosa, conosciuta e stimata da tutti quanti, una persona discreta che ha lasciato un ricordo buono in tutta la comunità – ha detto Don Paolo durante il funerale- la sua morte è accompagnata da un dolore immenso e dallo sgomento perché non si è mai sentito un episodio del genere, così efferato e ì violento e quindi non ci sono parole ma solo silenzio e preghiera”. Intanto, resta in carcere il 41enne di Baronissi, Giuseppe Buono, accusato dell’omicidio di Maria, di furto e del tentato omicidio di Adele che oggi è ancora ricoverata al Ruggi, in miglioramento. L’uomo si era recato presso l’abitazione delle sorelle Adele per portare via circa 3.400 euro, frutto dei canoni di locazione derivanti da alcuni immobili che la famiglia aveva in affitto, tra cui il locale accanto alla loro abitazione. Nei prossimi giorni, Buono incontrerà l’avvocato Assunta Mutalipassi e non si esclude che potrebbe essere riascoltato. Gli inquirenti sono, infatti, ancora alla ricerca di un presunto complice. Ipotesi questa smentita dallo stesso Buono che ha sempre detto di aver agito da solo, in preda ad un raptus di follia, conseguenza di sostanze stupefacenti assunte quel giorno.