di Geppino Afeltra
Siamo sempre in attesa di qualcosa che accada e migliori la sorte dei cittadini campani. Dopo l’ennesimo Natale flash, si ritorna nell’attesa che qualcosa possa cambiare la sorte di chi ogni mattina si sveglia, dopo aver sognato che la propria vita può cambiare e migliorare. È vero che “la speranza è l’ultima a morire”, ma quali sono i cambiamenti che possono migliorare le sorti di chi è ancora drogato dalle illusorie promesse? Al momento intanto in Campania abbiamo Napoli capoluogo che cresce a dismisura e ciò accade in un momento in cui la rivoluzione culturale e sociale ha ripreso a pulsare con il vero cuore e senza alcun intervento politichese, semmai è il sommesso silenzioso politichese che si è adagiato sul volano flaccido dello sviluppo cittadino. Le altre città non hanno alcuna grazia di riflesso, chi viene a Napoli vuole vivere l’esperienza solo di quella grande bellezza, senza essere incuriosito dalle altre città campane come Caserta, Benevento, Avellino e Salerno. D’altronde nessuno si preoccupa di sviluppare un marketing adeguato offrendo utili servizi di trasporto ai visitatori per tali città e borghi altrettanto piene di storia e fascino, anche perché chi dovrebbe occuparsene non ne’ ha i requisiti nonche’ la fantasia. La differenza e definizione di ogni luogo in Campania deve avere l’adeguata informazione e strategia nella comunicazione. L’esempio eclatante è di come sia faticoso far comprendere che Amalfi è una città d’arte unica e rara, luogo della biodiversità culturale dove la lunga storia é incisa ovunque tra percorsi indelebili ed experenziali!! I residenti subendo un overtourism eccessivo non riescono a salvaguardarla da inane visitatore, tutto sedimentato, benchè si possa ripiegare su offerte programmate, coordinate e condivise. I numeri devono essere qualificati e organizzati altrimenti ci si perde solo nella mani di un direttore d’orchestra agnostico e borioso. Intanto abbiamo i cittadini campani, imprenditori, operai, professionisti, etc. che con il dono del proprio reddito sostengono buona parte del sistema economico e finanziario del potere di gestione politico, tant’è che spesso un buon politico di razza usa l’aggettivo ” straordinario” per distinguere ed esaltare ogni opera e iniziativa, un pó come un venditore al mercato che consiglia di acquistare quella determinata frutta in particolare perché “straordinaria”, ciò è l’analisi conclusiva, purtoppo viviamo in una Campania soltanto “all’ombra del potere”, dove la “legge è uguale per tutti” a parte di chi la vuole sovvertire a tutti i costi.





