L'intervista. Gabriele Cirilli e il suo spettacolo 'Nun te regg più' - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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L’intervista. Gabriele Cirilli e il suo spettacolo ‘Nun te regg più’

L’intervista. Gabriele Cirilli e il suo spettacolo ‘Nun te regg più’

Divertimento, risate ma anche riflessioni su cosa voglia dire essere al passo con il tempo. Gabriele Cirilli torna a teatro e lo fa con il suo spettacolo ‘Nun te regg più’. Due spettacoli in Campania, a inizio aprile. Il primo giovedì 4 marzo al Teatro San Francesco di Scafati, sala teatro annessa alla Parrocchia San Francesco di Paola in largo Mons. Marano, 84018; il secondo due giorni più tardi, sabato 6 marzo, al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia in corso Vittorio Emanuele. Lo show è una riflessione su cosa voglia dire essere al passo con il tempo nonostante questo passi inesorabilmente, ma ha come obiettivo anche quello di scatenare risate vere e genuine grazie alla forza e alla capacità di comunicazione di Cirilli, cosa che in pochissimi hanno. – Lo spettacolo si intitola ‘Nun te regg più’. Cos’è che Gabriele Cirilli ‘non regge più’? Ho preso spunto da Rino Gaetano per sfogarmi sulle cose che non reggo più. Ad esempio i call center, il fare le cose da remoto, tipo le riunioni di condominio, chi mi dice quello che devo o non devo fare. Non reggo più l’esagerazione, le persone con labbra e zigomi tutte uguali, l’estetica esagerata. Non reggo più i telefonini, o almeno il modo in cui vengono usati. Tanti altri ‘nun te regg più’ completano lo spettacolo con canzoni, monologhi e via dicendo. E ci saranno anche gli ospiti provenienti dalla Factory – Torna ad esibirsi in Campania, al Sud. Che rapporto ha con questa terra? La Campania credo sia tra l’altro anche una mia terra d’origine: ‘Cirilli’ dovrebbe essere un cognome napoletano, di quelle parti lì. Sono molto legato alla Campania: è difficile lavorarci perché è molto ‘campanilista’, adora molto gli artisti e i comici napoletani. Ma tutte le volte che ci sono stato mi hanno fatto sentire tanto calore: non vedo l’ora di tornarci – Nello spettacolo si riflette anche sullo ‘stare al passo con il tempo’. Cosa significa? Stare al passo con il tempo è una cosa che bisogna assolutamente fare, non bisogna rimanere indietro. Dicono che sono un boomer? Allora farò conoscere al pubblico il mio social media manager, un ragazzo della mia scuola… al passo con i tempi significa questo, ad esempio saper usare i social media per essere coinvolti nelle realtà attuali. Purtroppo o per fortuna… – Ormai è un volto conosciutissimo sia della televisione che del teatro. Quale preferisce delle due? Adoro tutte le forme di spettacolo, ma mi emoziona di più il teatro. C’è uno scambio di emozioni immediato con il pubblico, mentre ad esempio per la televisione devi aspettare lo share il giorno dopo, per il cinema devi aspettare il montaggio per capire se il film è bello… il teatro invece ti dà più soddisfazioni. – Sul palco non sarà solo, ma ci saranno anche attori della sua Factory. Ci parli un po’ di questo progetto. Il progetto La Factory è un progetto a cui tengo troppo, forse anche più del mio stesso lavoro. Immettere i giovani di oggi nel mondo del lavoro con una scuola di alta formazione professionale è una soddisfazione enorme. So cosa significa entrare nel mondo dello spettacolo e per questo mi metto nei panni dei giovani. Cerco di essere utile come Gigi Proietti ha cercato di essere utile nei miei confronti. Alcuni li sto facendo già lavorare io, altri invece, tramite l’agenzia che stiamo creando parallelamente, cercheremo di aiutarli a lavorare. ‘La Factory di Cirilli’ è un progetto a 360°.