di Marta Naddei
Pare che a credere ad un possibile accordo tra Pd e Ncd per le prossime elezioni regionali sia solo Lello Topo. Il promotore della “sperimentazione politica” in vista della tornata elettorale del prossimo anno per la corsa a Palazzo Santa Lucia al momento starebbe predicando nel deserto. Dopo aver incassato la sonora bocciatura da parte dei colleghi del suo schieramento – in primis dello scafatese Michele Grimaldi, ex candidato alla segreteria regionale del Pd, e di Gennaro Acampora e Marco Sarracino, civatiani doc – il capogruppo in Consiglio regionale del partito incassa anche il secco no del consigliere comunale di Salerno del Nuovo centro destra, Roberto Celano. «Per me – afferma l’esponente del partito di Angelino Alfano – Lello Topo può dire ciò che vuole e può fantasticare di accordi e coalizioni con noi». Nel caso in cui, però, come accaduto in qualche occasione per quel che concerne le imminenti elezioni amministrative la stretta di mano tra i due schieramenti dovesse esserci, Celano non esita a dire che «se l’accordo dovesse formalizzarsi a livello regionale per la prossima tornata del 2015, io non farò più parte del Nuovo Centro Destra perché non mi ci riconoscerei più perché io sono un uomo di centro destra e sono antitetico alla sinistra». Insomma, le intese restino a livello locale e non oltre anche perché già a livello nazionale – con il Governo Renzi sostenuto da Alfano e i suoi – la situazione sembra essere ben più che precaria e indigesta a molti esponenti dell’uno e dell’altro partito. «Questo è un Governo di transizione – sostiene Celano – nato semplicemente per portare avanti un percorso di riforme». E di «situazione pesante», di coesistenza forzata e tollerata, parla anche l’ex candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico, il parlamentare Pippo Civati che chiede lumi in merito alla proposta avanzata da Lello Topo. «In Campania – afferma Civati – ci sono coalizioni variabili che vanno dal Pd a Ncd e, sembra, anche a Forza Italia (a Pompei). Qualcuno chiede chiarimenti e lo faccio anche io. Tanto per capire se l’idea di andare con la destra ha solo valore parlamentare (che è già pesante, come situazione) o se ne avrà anche uno elettorale. Così da regolarci tutti quanti, sul futuro del Pd e della sinistra italiana». Una considerazione, quella di Pippo Civati, dalla quale traspare ben più di qualche dubbio in merito al “matrimonio” tra Partito democratico e Nuovo centro destra. Insomma, al momento pare che Topo stia remando da solo in una direzione che agli altri proprio non piace.