Liberiamo Moro dal "caso Moro" - Le Cronache Ultimora
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Liberiamo Moro dal “caso Moro”

Liberiamo Moro dal “caso Moro”

di Antonio Manzo

Liberiamo Moro dal “caso Moro”. Quando stamattina all’università di Salerno saranno ricordati gli “anni di piombo” giustamente hanno inserito una comunicazione su Aldo Moro e la tragedia del sequestro del presidente della Democrazia Cristiana ad opera delle Br. Se ci fosse Pierluigi Battista protesterebbe con energia, e non senza ragione, sulla ricorrente abitudine accademica e politica di parlare di Moro, della Democrazia Cristiana con il retro pensiero della memoria da cancellare. In un tempo nel quale ha vinto Pasolini e non Moro non c’è molto da sperare. Hanno fatto bene i Rotary a pensare ad un convegno di tale natura e portata anche se da parte dell’università di Salerno mai è stato compiuto un approfondimento storico-politico come avvenne, ad esempio, per Alcide De Gasperi ai tempi del professore Diomede Ivone. Altro ateneo, altre storie. Intanto non ci sono più i democristiani, smemorati della storia della Repubblica. Quindi, incapaci di ricordare Aldo <Moro se non per il sequestro. Non c’è più un frammento di memoria, né l’ombra del rimpianto per il partito che non c’è più il partito che è stato per quasi cinquant’anni il cuore della storia dell’Italia repubblicana. Cancellato, rimosso. E se perfino Ortensio Zecchino, presidente del comitato nazionale per la celebrazione degli 80 anni della Democrazia Cristiana, ha dato ragione a Battista, con onestà intellettuale, vuol dire che qualcosa di dolosamente rimosso dagli smemorati viventi Dc esiste. Molta attenzione sarà riservata oggi al “caso Moro” e cioè alle circostanze della sua tragica fine. Ma si rischia di distogliere l’attenzione dalla figura e dall’opera di Aldo Moro. Occorre “liberare” Moro dal “caso Moro” per tornare ad apprezzarne l’opera di regista, architetto, tessitore. Moro non ha pensato la politica come un mero scontro di potere, ma come costruzione di una casa comune. Siamo infatti abituati a pensare che ci sia incompatibilità tra partiti ed istituzioni. Questa convinzione è stata fortissima, in particolare, nei primi anni novanta, quando si è sviluppata una grande offensiva contro le forze politiche della Prima Repubblica che ha portato all’abbattimento di questa. E gli smemorati della Dc sono stati maestri su questo versante. La lezione di Aldo Moro presenta una particolare attualità. Moro infatti è stato un leader di partito, molto convinto del ruolo che la Democrazia cristiana era chiamata a svolgere. Chi ha cercato e cerca anche oggi di separare il Moro leader di partito dal Moro statista compie un’operazione un’operazione antistorica. Ecco perché la tragedia repibbblicana di Aldo Moro non può essere comfinata tra le carte processuali del sequestro, ancora con tanti puntin da chiarire. Gli smemorati democristiani preferiscono fermarsi a questo con il pudore nascosto di dimenticare una Storia autentica della Dc e del Paese.