di Erika Noschese
Aumenta l’addizionale Irpef ma diminuisce, seppur di poco, la Tari. Questi, in sintesi, i provvedimenti finanziari approvati ieri in consiglio comunale, tra le polemiche dei consiglieri di opposizione che non hanno risparmiato accuse. «Portiamo un bilancio che, nonostante l’incremento esponenziale dei costi dell’energia, l’inflazione che ha avuto ripercussioni su tutte le spese, rispetta gli obiettivi che c’eravamo posti, cioè recuperando oltre sette milioni di euro, la quota di ripiano sul disavanzo. Noi per legge dovevamo ripianare questa quota che abbiamo anche trasferito nel patto; il bilancio 2022 si chiude a dicembre quando non era ancora stato firmato il patto e ci sono misure che avremmo comunque preso, a prescindere dal patto che ci aiuterà ad aumentare l’addizionale Irpef il prossimo anno – ha spiegato l’assessore Adinolfi – Il 2022 ci ha permesso di lavorare sugli accertamenti, estendendo la platea dei cittadini che pagano le tasse con un incremento notevole: da 124 milioni a 133 milioni, quindi un +9 milioni di accertamenti oltre ad un aumento delle riscossioni, volontarie e coattive con un aumento di 16 milioni che ci ha permesso di rispettare gli obiettivi del piano di disavanzo nonostante avessimo questo incremento dei costi e una riduzione significativa dei trasferimenti. Non abbiamo tagliato i servizi, per ora non abbiamo aumentato le Aliquote, abbiamo lavorato sulla gestione finanziaria e abbiamo chiuso con un’anticipazione di tesoreria di ottocentamila euro, siamo riusciti a lavorare sui flussi finanziari, riducendo i debiti e i ritardi nei pagamenti. Per il 2022 non ci saranno aumenti ma per il 2023 aumenterà l’addizionale Irpef di 0.1%, come previsto: ci serve perché abbiamo una quota di ripiano più alta e dobbiamo farlo per legge ma con un sacrificio percentuale». Non sono mancate le polemiche: «Non si presti a fare il lavoro sporco. Questi buchi non li ha creati lei, anzi lei sta cercando di ripianarli – ha detto il consigliere del M5S, Catello Lambiase – Dopo un anno e mezzo non possiamo considerarla più un assessore tecnico. Allora deve farsi carico degli errori delle amministrazioni precedenti. L’aumento dell’Irpef è un sacrificio necessario, è vero, ma per colpa dell’incompetenza delle amministrazioni precedenti». Il consigliere Roberto Celano (Fi) ha chiarito che «sono aumentati i riscontri passivi, vale a dire le quote di ricavo che sono di competenza di esercizi futuri che però hanno già avuto un’entrata. Abbiamo inscassato dei soldi, quindi, e li abbiamo utilizzati per altro». Duro anche l’intervento della leader di opposizione Elisabetta Barone: «Il bilancio consuntivo non dice la verità sulla situazione e sul buco da oltre 160 milioni di euro – ha detto – Quando andiamo a mettere le mani nelle tasche dei cittadini dobbiamo dire qual è la finalità. Chi è responsabile di questo debito dovrebbe pagare. Gli amministratori che hanno male amministrato dovrebbero pagare. Perché i cittadini devono pagare il debito pubblico prodotto da una cattiva amministrazione?».