L'appello dell'ingegnere Urti per salvare la nostra storia - Le Cronache
Attualità

L’appello dell’ingegnere Urti per salvare la nostra storia

L’appello dell’ingegnere Urti per salvare la nostra storia

di Erika Noschese

“E’ necessario sensibilizzare gli imprenditori salernitani affinché anche loro seguano quell’indicazione che viene dalla nostra coscienza e dalla nostra etica e fare una donazione”. È l’appello lanciato dall’ingegnere Gianluca Urti della “Urti Re Projects Srl” che sceglie, ancora una volta, di scendere in campo attivamente per salvare l’Acquedotto Medievale che necessita di interventi di manutenzione e riqualificazione. Interventi che sono ora attenzionati dall’amministrazione comunale che fa i conti con le casse comunali vuote e l’impossibilità di procedere ad un intervento necessario per salvare un simbolo del capoluogo. L’ingegnere Urti, nel mese di novembre dello scorso anno, ha donato 5 mila euro al Comune per l’Art Bonus Archi del diavolo. Iniziativa avviata dall’allora consigliera Sara Petrone che ha seguito tutti i vari iter che hanno accompagnato la pubblicazione sulla piattaforma del ministero l’Acquedotto e continua a sensibilizzare la comunità sulla necessità di salvare un bene storico. Servono finanziatori per il Ponte dei Diavoli, al momento sulla piattaforma Art Bonus la sua è l’unica donazione ma non basta per salvare un simbolo del capoluogo… “Assolutamente no, io chiedo un po’ di sensibilità da parte degli imprenditori salernitani affinché anche loro seguano quell’indicazione che viene dalla nostra coscienza e dalla nostra etica e fare una donazione. Questo perché non è solo un’opera che appartiene alla nostra storia, la donazione è assolutamente tracciabile: c’è una gestione assolutamente trasparente di tutti i fondi che vengono gestiti sulla piattaforma ministeriale dell’Art Bonus per cui c’è traccia di ogni euro donato, di come e quando viene speso. Sostanzialmente, non c’è possibilità di poter pensare ad una gestione che non sia virtuosa”. Piccole donazioni ma da parte di tutti… “Assolutamente sì. Oltre a realtà aziendali societarie, il mio appello lo rivolgo ai privati cittadini perché anche donando poco, soli 10 euro, si riuscirebbe a raggiungere la somma, magari anche in una giornata. C’è davvero la possibilità, sia per le realtà societarie strutturate sia per i privati cittadini, di poter donare liberamente, certi di avere – da un lato – un’agevolazione fiscale significativa perché non dobbiamo dimenticare che esistono sconti fiscali importanti e – dall’altro lato – il recupero di un manufatto che non può più attendere”. Lei ha donato una somma euro, circa 5mila euro. Un investimento importante per un bene altrettanto importante… “Sì, è vero ma l’ho fatto perché sono salernitano, sono nato e cresciuto a Salerno, ho una società che si occupa di ingegneria ed architettura; da ingegnere non posso che essere sensibile, per motivazioni professionali e personale, sulla conservazione di un bene pressoché unico al mondo”. Gli imprenditori possono svolgere un ruolo fondamentale non solo per l’Acquedotto Medievale e per tutti quei siti storici che meritano interventi di manutenzione e riqualificazione… “E’ fondamentale che ognuno, compatibilmente alle proprie possibilità, facciano le proprie donazioni tra tutte le iniziative presenti, sia sul sito dell’Art Bonus, sia per quelle patrocinate dal ministero o dall’amministrazione comunale, così da poter dare il proprio contributo per la collettività perché solo così avrà un eco per i nostri concittadini”. Art Bonus e Mecenati, quindi, è lo strumento giusto? “L’Art Bonus è un ottimo strumento perché coniuga un’assoluta tracciabilità dei fondi con la trasparenza, nell’uso dei fondi stessi, con un’agevolazione fiscale che consente il recupero delle somme erogate, sottoforma di credito d’imposta. È una piattaforma assolutamente virtuosa”.