“Ho dovuto fare un prestito personale per poter inserire all’interno della società, del denaro che mi permettesse di pagare le utenze nonostante la chiusura forzata per 14 mesi, disposta dal governo nazionale”. È il racconto disperato di Germano Porcaro, titolare dello stabilimento balneare Maremò e del Modo Ristorante. Porcaro è stato ospite di Le Cronache Live, format di approfondimento del quotidiano Le Cronache, condotto da Pina Ferro ed Erika Noschese. Al centro del dibattito i settori particolarmente colpiti dalla pandemia. A rappresentarli Giusy Ferrara, titolare di Flowe Design by Ferrara; il fotografo e fotoreporter Genny Fezza; la presidente della Federmep Serena Ranieri e l’esperto economista Nicola Castorino, ospite fisso della trasmissione. “In effetti, la filiera del mondo della fotografia e della ristorazione viaggiano di pari passo, per quanto riguarda gli eventi – ha raccontato Gerry Fezza – La filiera è molto estesa, interagisce intorno a noi come noi interagiamo attorno ad ristoranti e camerieri ma il problema è che si sta perdendo il contatto con la realtà da parte di chi, da 14 mesi, combatte con qualcosa di irreale, che non si vede e non si tocca, con danni anche a livello psicologico”. Per il fotografo è infatti necessario adottare provvedimenti differenti, anche per evitare questo paradosso tra negozi aperti e chiusi. Fezza ha poi ribadito che il fotografo lavora in sicurezza perché “l’obiettivo di una macchina fotografica ti pone a distanza, cosa che non avviene invece durante le manifestazioni di protesta e credo che sia questo a creare più disagio”. Porcaro racconta la sua esperienza, in piena pandemia quando la scorsa estate ha deciso di aprire uno stabilimento balneare la prima settimana di luglio, per poi chiudere il 15 agosto: “c’era stato detto di poter investire sugli spazi, sempre nel rispetto delle norme ma non ci è stata data la possibilità di recuperare le spese”. Il titolare del Maremò ribadisce la necessità di date certe per la riapertura delle attività in tempi utili per adeguarsi anche ai protocolli del governo nazionale. Porcaro ha poi raccontato di aver fatto un prestito personale per pagare le utenze delle sue attività, nonostante la chiusura e le difficoltà. “E’ vero che bisogna frenare il numero di vittime del covid ma bisogna anche riattivare l’economia per evitare una recessione che potrebbe avere conseguenze inimmaginabili – ha invece dichiarato l’esperto Nicola Castorino – Bisogna ridurre il numero dei morti ma attivare, nel contempo, una fase di crescita economica per evitare conseguenze non più sanabili e non dobbiamo scegliere tra il benessere fisico ed economico perché sono collegati l’uno all’altro”. Vive, invece, una situazione quasi paradossale Giusy Ferrara: ha la possibilità di lavorare ma, la crisi economica, ha praticamente ridotto di oltre il 70% gli introiti perché le vendite sono ormai ridotte. “Abbiamo sempre lavorato nell’ambito dei grandi eventi perché è più della metà del nostro fatturato e quest’anno avevamo un’agenda abbastanza ricca, ragion per cui abbiamo deciso di aprire un negozio dedicato ai grandi eventi, inaugurato prima della pandemia e con l’emergenza epidemiologica a pochi mesi dall’apertura è stata costretta a riabbassare le saracinesche”, ha detto Ferrara. Per lei un calo netto dei grandi eventi: da 60 matrimoni non ne è stato celebrato neanche uno e, ancora oggi, non esiste un protocollo certo né una data per la riapertura. Tutelare il settore che gira attorno al wedding e ai grandi eventi è invece l’obiettivo della Federmep, l’associazione di categoria proprio per la tutela di matrimoni ed eventi privati. La presidente Serena Ranieri ha ricordato che la filiera ha perso, nel 2020, oltre il 95%, con oltre 450mila operatori fissi in Italia che, durante la stagione estiva, triplicano fino ad arrivare ad un milione. “Rappresentiamo una realtà economica enorme, che parte dalle Partite Iva e arriva alle grandi industrie”, ha detto il presidente Ranieri, anticipando che il governo sta lavorando a protocolli di sicurezza certi e ben dettagliati, dopo un’audizione con l’unità di crisi campana. “Le istituzioni capiscono il valore economico del nostro settore e dobbiamo lavorare a questi protocolli che dovranno essere rispettati e dobbiamo chiederlo ha gran voce”, ha dichiarato la Ranieri.
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