La musica contemporanea in una Ligatura - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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La musica contemporanea in una Ligatura

La musica contemporanea  in una Ligatura

Di Olga Chieffi

Al via, questa sera, nel gioiello barocco della Chiesa di San Giorgio, alle ore 20, la seconda edizione della Rassegna Ligatura, dedicata alla musica d’oggi, realizzata dall’Associazione Theia. Un titolo particolare quello scelto per questa rassegna: la ligatura è un particolare costrutto della scrittura musicale del medioevo, nella quale due o più suoni vengono raggruppati in un unico gesto musicale, consentendo articolazioni sempre più lunghe e complesse del pensiero musicale. Può sembrare un azzardo che una rassegna di musica d’oggi prenda il nome da un così antico strumento espressivo, ma è proprio il rapporto tra i suoni e il loro ruolo, in una partitura, aggiungerei, che si vuole indagare, perché in effetti, per tutte le epoche, se ci pensiamo, la musica è sempre stata tra le note: nella proporzione delle frasi, nel rapporto dei timbri, nella tensione di un acuto che trova sfogo nel fragore di un applauso, come nel crepuscolo di un pianissimo che si diluisce nel silenzio. Il termine ligatura, ha davvero tanti significati è un ponte, sul quale la musica afferra il presente, lo ripartisce e vi costruisce quella strada che conduce verso il tempo della vita e sul quale chi ascolta e colui chi suona vi ci trova un amalgama perduto di passato, presente e futuro, attraversando stili ed epoche, passato e presente, dando voce al plurilinguismo della società attuale, che abbraccia più linguaggi artistici, vivi, presenti, ai quali ognuno di noi può dare il proprio significato, accogliendo la libertà di espressione. Ligatura è anche il nome della fascetta che tiene l’ancia fissata al bocchino di clarinetti e sassofono, contribuendo alla creazione della vibrazione e quindi del suono. Due gli appuntamenti quest’anni con il primo dal titolo Soffio d’origine, un concerto per flauto solo che saluterà protagonista il flautista Marco Salvio, con un occhio sulla variazione. Il programma intreccia dialoghi tra epoche: dalla I delle Dodici Fantasie di Telemann (1732 ca.), pagina fondamentale del barocco strumentale, alla rivoluzionaria Sequenza I di Luciano Berio (1958), nel centenario della nascita, manifesto della nuova musica italiana; si prosegue con la Ciaccona op. 107 n. 30 di Sigfrid Karg-Elert (1918), che si pone come ponte espressivo tra tradizione e modernità, mentre le creazioni contemporanee rivelano ulteriori declinazioni del tema: i Cinque cori notturni di Federico Gardella per flauto contralto, la luminosa scrittura di Liza Lim in Bioluminescence, e la prima esecuzione di “…nell’orizzonte teso…” di Riccardo Burato. Con il secondo appuntamento, previsto per l’11 Gennaio alle 20,30 dal titolo Trame di suono – dialoghi con la memoria, l’Ensemble prosegue il suo percorso di esplorazione del repertorio d’oggi, in un concerto che intreccia cinque voci della musica contemporanea attorno al tema della rinascita. Il programma, del quale assoluto protagonista è l’Ensemble Theia, che nasce nel 2023 a Salerno per volontà di un gruppo di musicisti accomunati dalla passione per la musica moderna e contemporanea, e per le possibilità comunicative del linguaggio non verbale che essa è in grado di veicolare, si apre con le suggestioni notturne di Daniela Terranova (Notturno in forma di rosa) e John Cage (Notturno per violino e pianoforte), pagine che più che l’oscurità sembrano evocare la promessa dell’alba. Arcipelago Moebius di Ivan Fedele, invece, disegna geografie sonore in continua trasformazione, mentre Croce di ghiaccio di Giorgio Colombo Taccani cristallizza un momento di sospensione dal quale può emergere nuova vita. Gli Aphorismen des meeres di Evan Koçja chiudono il percorso con frammenti poetici che dialogano con la memoria dell’acqua, elemento primordiale di rigenerazione. Cinque compositori, cinque modi di attraversare l’esperienza dell’oscurità per approdare a una dimensione di rinnovamento.