di Salvatore Memoli
Gli insegnamenti della Chiesa, soprattutto le recenti puntualizzazioni del Dicastero del Sant’Uffizio, sulla rilettura sine glossa della parola di Dio sul ruolo della Madonna nella storia della salvezza comunitaria ed individuale dei credenti, mi fanno tornano alla mente l’importanza per Salerno delle manifestazioni del popolo e della chiesa salernitana, tributate alla Madre di Dio. I ricordi sono racchiusi nella mia vita a partire da anni precisi della mia infanzia. Nel 1959, in una bella mattina, mia madre non mi fece andare all’asilo ed in compagnia di familiari ed altre persone che pregavano ci incamminammo a piedi da Fratte allo Stadio Vestuti. Per strada si univano a noi altre persone, uomini, donne e bambini, ingrossando un corteo di migliaia di fedeli improvvisato con persone che andavano ad accogliere e salutare la Madonna di Fatima. Sinceramente non mi era chiaro l’evento, percepii di dover vedere la Madonnina perché sarebbe venuta a Salerno. Nello stadio una folla immensa di persone aveva gli occhi rivolti al cielo per attendere l’arrivo in elicottero della Madonna. Mi resi conto che qualcosa stava succedendo quando tutti con uno sventolio di fazzoletti bianchi sollevati, nello stadio stracolmo, diventato chiesa viva, da mani che si protendevano al cielo. Ero piccolo ma riesco ancora a ricordare il clima di fede, il raccoglimento dei salernitani di allora che furono fortemente toccati da quella piccola immagine della Madonna che, dopo aver sorvolato il cielo di Salerno, venne in mezzo a noi scendendo al centro del campo sportivo, per ricevere il tributo di fede della città civile e religiosa.
Altre manifestazioni si sono negli anni ripetutamente tenute con la partecipazione dei salernitani. Negli anni ‘70 dello scorso secolo, in cattedrale l’Arcivescovo Gaetano Pollio accolse la missione della Madonna di Fatima, accompagnata dai frati Francescani dell’Immacolata, con la presenza di P. Stefano Manelli. Quella missione scosse Salerno, tutti i giorni migliaia di fedeli si recavano in preghiera e partecipavano agli incontri con i frati che fecero tanto bene, suscitando l’adesione di giovani alle proposte vocazionali della giovane famiglia religiosa. Altre circostanze hanno visto la città e la chiesa accogliere la Vergine Immacolata di Lourdes, con promozione di giornate formative e di preghiera che sono rimaste un pegno di grande spiritualità per tutti che attraversa ogni giorno tutta la popolazione salernitana legandola alle radici più profonde dell’identitá popolare della Vergine Maria.
Ci sono fatti della vita di una comunità civile che possono sfuggire alla corretta valutazione, tuttavia non potrà essere mai dimenticato tutto ciò che è stato vissuto a Salerno per onorare la Madre di Dio che resta un legame profondo tra i credenti e Cristo, autore unico della salvezza di tutta l’umanità.
La festa dell’Immacolata Concezione della Madonna ripropone tutta la centralità della sua presenza nella storia della salvezza e sarà celebrata con precedenza assoluta in tutte le comunità, con particolare solennità in tutte le Parrocchie dedicate alla Madonna, con riti pieni di tradizioni e di partecipazione, con processioni notturne, con canti, con fiaccolate e fuochi accesi in suo onore, in onore della creatura madre del Creatore. Saremo tutti rispettosi “ della nuova lettura sine glossa” del nuovo ruolo assegnato a Maria, continueremo a credere che chi ha generato il Creatore partecipa intimamente alla natura divina di suo figlio. Ci crediamo vivamente, così come per tabulas crediamo che se nostra madre viene a sollecitarci una decisione non potremo mai fare finta di non ascoltarla!
Maria resta la grande Creatura della Sacra Scrittura ma, al tempo stesso, la storia dell’umanità redenta ha costruito con lei la più viva identità della Mamma Celeste che media tra tutti noi e il suo figlio divino. Ci crediamo non solo per fede, ci crediamo come crediamo a nostra madre!





