di Andrea Bignardi
La fine dell’anno è sempre un momento di bilanci. La sindaca di Battipaglia Cecilia Francese è giunta a metà del suo mandato, iniziato dopo una durissima contesa preelettorale della quale risultò vincitrice e proseguito poi nel solco di non poche turbolenze. Tuttavia, è tempo di tirare le somme, la dottoressa Francese sembra soddisfatta dei suoi primi due anni e mezzo alla guida del municipio battipagliese.
Sindaco, partiamo da un dato numerico: quali sono stati i numeri che hanno contraddistinto la gestione economica del comune nel 2018?
«I 10 parametri indicatori di un eventuale deficit strutturale dell’Ente sono tutti ampiamente in sicurezza. Un risultato eccezionale per un Ente sottoposto a procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, che da solo ci colloca tra i comuni virtuosi della provincia di Salerno. In un periodo in cui sono tantissimi i comuni che sforano 2 o 3 parametri, o addirittura 4, sapendo che al superamento di 5 parametri c’è la dichiarazione di dissesto finanziario, il risultato raggiunto dal nostro Ente è davvero ragguardevole. Riusciamo a ridurre costantemente ed anno per anno il debito del comune. Mettere a posto i conti di un comune è il primo compito di un buon amministratore come buon padre di famiglia.»
Dover conseguire questi risultati ha comportato tagli per la cittadinanza?
«Anzi nel bilancio 2018 sono aumentati gli stanziamenti per il trasporto scolastico e per il servizio mensa, impegnati come siamo a combattere sempre in modo più efficace il fenomeno della dispersione scolastica, presupposto vero per un discorso di senso civico e di sicurezza serio ed efficace.
Sono aumentati gli stanziamenti per i servizi sociali e sta andando avanti con la recente delibera passata in consiglio comunale il progetto di costruzione di un piano di zona autonomo rispetto a quello capeggiato da Pontecagnano, che dovrà consentirci interventi sociali sempre più efficaci.»
Nonostante le ristrettezze conomiche, siete riusciti ad andare oltre le spese di sussistenza?
«Si, infatti ci siamo riproposti,, nel rispetto della legge, di fare di Battipaglia un polo della cultura istituzionalizzando eventi già esistenti e puntando su alcuni specifici settori: quello della lirica, attraverso il gran galà, quello del teatro amatoriale, valorizzando quello straordinario patrimonio locale rappresentato dalle nostre compagnie teatrali, quello della musica per i ragazzi, promuovendo i collegamenti con il Giffoni Film Festival, ed ancora lo studio dell’economia, della storia, degli usi e tradizioni della nostra terra.»
Un programma ambizioso
Rimane purtroppo comunque sempre limitata la nostra capacità di spesa, soprattutto rispetto a ciò che noi vorremmo realizzare per la città, ma in parte gli ostacoli saranno superati con il ricorso ai privati soprattutto nel settore dell’erogazioni di servizi a favore dei cittadini istituendo concessioni di servizi per la gestione di asili nido, strutture sportive e per la villa comunale. Si è ridotta la spesa per il personale di oltre un milione di euro utilizzando con oculatezza gli strumenti come gli straordinari. È stato anche affidato il PUC. Dopo anni questa città si appresta a rinascere.
Per quanto riguarda invece i rapporti con i comuni limitrofi, come si è mosso l’ente comunale?
«Oltre al distacco dal Piano di zona capeggiato da Pontecagnano già menzionato, abbiamo puntato, in collaborazione con la regione Campania, alla valorizzazione del litorale ed all’inclusione del territorio del nostro comune nelle aree di crisi industriale
Si reputa soddisfatta dell’operato compiuto nella prima metà del suo mandato? Quali aspettative nutre per il 2019?
Abbiamo di fronte a noi grandi sfide. Ogni consigliere comunale può raccogliere questa sfida nell’interesse di una città che da troppo tempo aspetta di essere governata, di avere un’ orizzonte, una prospettiva alla quale guardare, oppure può decidere di porsi su una sterile posizione di opposizione ad ogni costo. Noi eravamo, siamo e saremo aperti al confronto con tutti sul terreno delle cose da fare.