Presentata ieri mattina la VI edizione di “C’era una volta…..” sei appuntamenti ideati da Antonello Ronga e realizzati dalla sua Compagnia dell’Arte
Di Ambra De Clemente
Il viaggio iniziatico, quello della favola, è basilare poiché è lì che ogni bambino potrà avvicinare il linguaggio di un mondo diverso dove tutte le lingue sono una e le parole e le frasi sono le esperienze di storie di paure, amore, odio, fatte e subite allo stesso modo da tutti. Ma che futuro ha il racconto, la fiaba, il sogno, oggi? L’importante è che, a nostro parere, la fiaba, il viaggio “ricominci”, ovvero sia rimessa in gioco dal bambino, che deve essere messo in condizione di far crescere il proprio Io, costruendo e ricostruendo più volte il suo mondo fantastico, nel quale sospendere il tempo, immedesimarsi, comunicare le proprie emozioni, liberare la creatività, ma non da solo. In questa civiltà dell’immagine che fa tabula rasa dell’immaginario, c’è bisogno di chi possa condurre il bambino per mano alla scoperta del fantastico: la televisione, il computer, non possono farlo, poiché sono macchine e alle macchine, anche se sofisticatissime, si sa, mancano quelle emozioni, quelle indecisioni, quell’angoscia che è e sarà solo dell’Uomo. Ed ecco materializzarsi avanti ai nostri occhi Antonello Ronga e la sua Compagnia dell’Arte. Ieri mattina sul palcoscenico del teatro delle Arti, il patron Claudio Tortora, il creatore di C’era una volta…. Antonello Ronga e il vicesindaco Eva Avossa hanno presentato la VI edizione del family show che accompagnerà l’inverno delle famiglie, offrendo loro sei appuntamenti per vivere le domeniche tutti insieme una fiaba. In cartellone sei date modello family show con il taglio del nastro fissato per il 22 ottobre con “Il segreto dell’Oceano”, una storia antica, ambientata su una grande isola in mezzo al mare. Il 19 dicembre spazio a “Babbo Natale nel paese delle zucche”, un mix tra Hallowen e slitte con le renne, due mondi agli antipodi specchio del bene e del male. Il nuovo anno prende il via con il debutto nazionale del nuovo spettacolo di Teatro dell’Osso che andrà in scena il 21 gennaio con “Die Zauberflote ovvero O’ Flauto Maggico”, adattamento per le famiglie del celebre racconto musicale di Mozart. L’11 febbraio “Cenerentola”, la favola immortale della principessa per eccellenza e delle sue scarpette di cristallo sarà la protagonista assoluta, mentre l’11 marzo toccherà a “Pulcinella – frizzi, lazzi e cose pazze”, una produzione La Mansarda Teatro dell’Orco, compagnia da oltre trent’anni nel settore del teatro ragazzi. La stagione chiude il 29 aprile con “Miracolo a Notre Dame”, una storia dipinta con una tavolozza di colori schiariti e sgombri dalle ombre gotiche che aleggiano invece sul romanzo. L’Uomo riesce troppo spesso a dimenticare le proprie tradizioni, il proprio passato, la propria memoria. Ma ci sono persone che posseggono ancora nel proprio sguardo quell’incanto che non è solo meraviglia, ma è e continua ad essere riflessione del “cogito”, persone che continuano a domandare e a meravigliarsi. Una di queste è certamente Antonello Ronga, che ha vissuto e vive l’ambiente del grande sogno di Claudio Tortora, nato e realizzato attraverso la maschera di Charlot. “Al centro dei nostri interessi – spiega il regista Ronga – ci sono i bambini ed i ragazzi. Sono loro i portatori della cultura: spettatori e sognatori di oggi, prima che, come si è soliti dire e sentire, di domani. Ed è ai loro sogni di oggi che ci proponiamo di dare vita, attingendo a piene mani dal tradizionale patrimonio letterario e teatrale, stravolto e rinnovato in spettacoli dal taglio fresco, divertente ed innovativo”. Due le iniziative parallele alla porte targate sempre Compagnia dell’Arte. Il 13 dicembre, fuori abbonamento, si ripete per il secondo anno l’appuntamento “A teatro con Meggy”, lo spettacolo di beneficenza in memoria della giovane attrice della compagine salernitana prematuramente scomparsa, il cui incasso sarà devoluto interamente all’AIL Salerno. Infine a breve partirà anche il contest “Racconta una fiaba”, con il quale si invitano i piccoli spettatori a stimolare la loro fantasia attraverso la scrittura di un testo di drammaturgia.