La beffa alle ambientaliste di Sapri - Le Cronache Provincia
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La beffa alle ambientaliste di Sapri

La beffa alle ambientaliste di Sapri

Antonio Manzo

“Quel lido di Sapri è abusivo”. Lia Amato, ambientalista della città del golfo viene beffata dopo la denuncia e spedita in giro tra gli uffici competenti che a vicenda si scaricano la competenza. A Sapri, la città del bavaglio, succede anche questo. Essere beffeggiati da cittadini che vogliono far rispettare la legge. Conviene raccontare la spavalderia delle istituzioni e la rassegnazione dell’ambientalista. Lei, esponente di Mare Libero scrive alla Procura della Repubblica di Lagonegro e espone la incredibile vicenda d della quale è stata, suo malgrado, cittadina-vittima. Tutto comincia il 17 gennaio scorso, quando una sentenza del TAR Campania, accoglie il ricorso dell’Autorità Gestione Mercato contro una delibera del comune di Sapri e , annulla gli atti comunali impugnati ed obbliga il comune ad adeguarsi alle regole della concorrenza per le concessioni balneari indebitamente prorogate. I giudici senza mezzi termini ordinano che la sentenza venisse eseguita dall’autorità amministrativa. Passano appena tre giorni e il 20 gennaio compare sulle tv locali la notizia che un lido saprese (scaduto come tutti a dicembre 2023) cerca personale di cucina, di sala e bar , addetto al lavaggio e bagnini. Passano sei giorni appena, e siamo al 26 gennaio, e l’ambientalista incontra il sindaco Antonio Gentile e dichiara l’intenzione di procedere alla stesura di un piano spiagge condiviso , preliminare e propedeutico alle gare. Il sindaco prende la palla al balzo e dice subito sì. E dichiara all’associazione ambientalista Mondo Balneare di essere pronto alle gare ma che attende a procedere alla definitiva pubblicazione degli avvisi “per rendere incontrovertibile l’operato della macchina comunale” così come dice un esperto del Comune sulle concessioni demaniali. Tre giorni dopo, le ambientaliste ricevono la segnalazioni dei lavori di spostamento sabbia intorno ad una struttura balneare (scaduta a dicembre 2023). Le prove bisogna che siano certe per attivare le istituzioni e corredano le lagnanze di un book di foto. La prima telefonata è ai Carabinieri di Sapri che dichiarano subito che il demanio non è di loro competenza, tanto che uno dei due militari chiama la Capitaneria di porto e i vigili urbani . “Signora può tranquillamente andare domani ad esporre al Comune” Ma la beffa non finisce qui. A fine gennaio, l’ambientalista si reca al Comune e viene indirizzata all’ufficio tecnico dove c’è il mitico dirigente ingegnere Alberto Ciorciaro, che si dichiara ignaro della vicenda e rinvia al lunedì successivo per discutere della vicenda, Nel frattempo, i lavori di sbancamento del lido “vengono impunemente completati” dice l’ambientalista. Migliore fortuna Lia Amato non ottiene alla Capitaneria di Porto dove il comandante, le dichiara, che il lido saprese è in regola poiché aveva dichiarato come ogni anno l’inizio lavori di ripristino. Lei oppone una sentenza del Tar che dichiara scaduti i lidi e le concessioni demaniali balneari . Lui, racconta l’ambientalista, “ci lascia incredule, sostenendo che una circolare interna che non ci poteva mostrare proroga le scadenze al 2027”. Non resta che tornare al Comune dal mitico ed informatissimo ingenegere comunale Ciociaro. Lui conferma che il lido contestato aveva dato comunicazione di inizio lavori , quindi a suo avviso era “in regola”. E che il comune aveva dato mandato a tale avvocato Ciccarelli , dello studio Cacciapuoti, di decodificare la sentenza , che dunque nel frattempo non viene eseguita. Cosa significa decodificare la sentenza? La sentenza del Tar o la si applica oppure no. Non è necessario un incarico professionale per decrittare la sentenza. Neppure l’albo pretorio del comune dice la verità. Non si parla di piano spiagge. Accade questo a Sapri, nell’anno della delibera-bavaglio e della beffa alle ambientaliste. Oltre che sullo sfondo del porto conquistato dalle famiglie in lotta.