La “Ballata di Zeza” recuperata dall’Associazione Euphòria di Cosentini di Montecorice - Le Cronache Spettacolo e Cultura

Presso il Liceo IIS Piranesi di Capaccio, si è svolto l’ulmo incontro del PCTO “Can, tradizioni e filastrocche”; un PCTO di 20 ore, nato da una convenzione dell’IIS Piranesi e l’Associazione Euphòria di Montecorice e che ha visto la partecipazione ava di 30 studen del triennio dell’indirizzo scienze umane. Dal quesonario somministrato all’inizio del PCTO è emerso che i ragazzi avevano aspeave elevate. In occasione della chiusura e consegna degli aesta, è stata messa in scena la Ballata di Zeza, recuperata dall’Associazione Euphòria, nell’ambito del progetto “Carnuluvaro mio” – Cosentini e il Carnevale di una volta. Alcuni studenti, due uomini e due donne, hanno interpretato, a parte invertite, i quattro protagonisti della scena: Pulcinella e sua moglie Zeza, la loro figlia Vicenzella e il di lei spasimante Zi’ Ron Nicola. La Zeza, infatti, racconta la storia di un matrimonio ostacolato, quello tra Vicenzella e Don Nicola, che il padre di lei non vuole accettare. Nella versione messa in scena a Cosentini di Montecorice la conclusione è lieta, con le nozze e i relativi festeggiamenti, celebrati con balli e canti che sono stati solo sommariamente accennati. Alle quattro maschere della Ballata, si sono affiancate altre maschere della tradizione di Cosentini: il Diavolo, la Morte, il Turco, il Cardalana, le Spose, il Monaco, il Confessa stelle (Vescovo) e il Prete. Le lezioni hanno avuto anche un taglio laboratoriale: i ragazzi hanno realizzato le maschere carnevalesche ulizzando carta, farina ed acqua. Hanno svolto avità di canto e di teatro per prepararsi a rappresentare alcuni momen del Carnevale. Al centro del PCTO sono sta messi i ragazzi che con entusiasmo e impegno hanno partecipato in tue le fasi del progeo, lasciando un ricordo bellissimo e indelebile ai membri dell’Associazione che hanno affiancato il tutor. Nelle lezioni si è descria l’avità dell’Associazione nel recuperare le tradizioni locali, in parcolare quella del Carnevale tradizionale di Cosenni di Montecorice, araverso il progeo Carnuluvaro Mio; un progeo in fieri che mira a un progressivo recupero di memorie lontane, da salvare dall’ineluabile oblio al quale sembravano desnate, per trasmeerle alle future generazioni. Non ci sono documen scri per una storia del Carnevale locale e le uniche fon sono gli anziani che hanno vissuto la festa nella loro gioventù: con la fine della loro generazione si rischiava di perderne completamente il ricordo, con l’inevitabile impoverimento culturale da ciò derivante. Alla base del recupero, dunque, vi è un confronto costante tra generazioni, basato sul dialogo; un confronto che si trasforma in un arricchimento personale per chi lo vive e anche in un modo per ridare agli anziani una centralità che troppo spesso viene loro negata; e un arricchimento identario, alla ricerca delle radici, di quello che i territori hanno potuto produrre in un passato che sembra lontano ma che, nella percezione degli anziani intervista, non lo è nemmeno così tanto. Nel quadro del confronto tra generazioni e del riavvicinamento delle nuove generazioni al patrimonio tradizionale locale si iscrive anche il PCTO. L’Associazione Euphòria ringrazia il dirigente Scolasco Loredana Nicole, i responsabili del progeo; la professoressa Mignone Assunta e il prof. Manzo Devid e non da ulmo gli studen.