di Brigida Vicinanza
“L’impianto di trattamento dei rifiuti organici di Salerno “dimostra di non funzionare” e “non può certamente essere indicato come un modello da replicare come è stato fatto dal presidente della giunta regionale della Campania”. Con queste parole il deputato di Fratelli d’ Italia-Alleanza nazionale Marcello Taglialatela commenta la visita compiuta ieri dalla Commissione Bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti all’impianto di compostaggio. L’intervento della Commissione Bicamerale segue la visita ispettiva dei tecnici dell’Anac che ha mosso rilievi sulla base di tre esposti presentati dall’ ex assessore all’ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, che tiene l’impianto sotto la lente di ingrandimento dunque di Anac e Procura. Ieri mattina una visita “guidata” dal dirigente del Comune Luca Caselli, a impianto spento dunque. “L’ impianto, costato ben 25 milioni di euro e finanziato con fondi europei – ha aggiunto Taglialatela – è non funzionante e causa intensi odori molesti”. “Numerose – afferma ancora il deputato – sembrano essere le anomalie che hanno caratterizzato la procedura di finanziamento di questo impianto, il modo con cui sono state utilizzate le risorse pubbliche, le modalità della gara di appalto e di gestione dell’impianto, e la stessa recente assegnazione della gestione a Salerno Pulita, società partecipata del Comune di Salerno”. “Sono tutti aspetti – conclude Taglialatela – che meritano un accurato esame da parte di tutti gli organismi già interessati e un necessario approfondimento finalizzato a fare chiarezza sull’intera vicenda trattandosi di un ingente investimento di danaro pubblico”. Non si escludono delle audizioni dunque, come ha sottolineato lo stesso presidente della Commissione, l’onorevole Alessandro Bratti, che durante l’ispezione ha dichiarato che si valuteranno gli elmenti a loro disposizione: “Spero tra qualche settimana, di poter continuare insieme ai colleghi l’indagine sulla regione Campania e questo sopralluogo è foriero poi ad eventuali audizioni che potremmo eseguire a Roma, la regolarità degli appalti e le modalità di conduzione dell’impianto riguardano una sfera che deve essere approfondita – ha continuato Bratti – vedremo di fare eventualmente ulteriori approfondimenti rispetto ai problemi che sono stati segnalati”. Poi il presidente ha evidenziato l’importanza di riaprire l’impianto in tempi brevi: “L’impostazione tecnologica è un’ottima impostazione anzi questo impianto credo che debba essere fatto funzionare nel più breve tempo possibile perché poi più tempo si sta fermi più i costi per chi dovrà gestirlo successivamente si alzano – ha concluso Bratti – più i cittadini dovranno pagare quindi c’è un tema di legalità ipotetico o meno che deve essere affrontato, bisogna capire quali sono gli errori ma bisogna farlo ripartire in fretta”. Sulla questione è ritornato anche il consigliere di Forza Italia Roberto Celano: “Apprendiamo con soddisfazione della visita della commissione bicamerale d’inchiesta a Salerno, per vagliare le tante criticità tecniche ed amministrative che hanno riguardato la realizzazione ed il funzionamento dell’impianto, costato cifre spropositate di denaro pubblico. Sia io che l’ex assessore regionale Romano abbiamo evidenziato e denunciato pubblicamente anomalie nella realizzazione e nella gestione di un impianto che avrebbe dovuto consentire ai salernitani di godere di un abbattimento nel costo del ciclo integrato – ha sottolineato il consigliere di opposizione – nonostante sia stato realizzato con denaro pubblico, i salernitani continuano, a pagare piu di cittadini di altri comuni che smaltiscono l’organico in impianti privati. Auspichiamo, dunque, che le istituzioni facciano chiarezza, al fine di consentire risparmi per contribuenti vessati, costretti a pagare i tributi più elevati d’Italia”.