di Andrea Pellegrino
«Il Comune di Salerno purtroppo sta facendo un poco il birichino. Nel senso che paga solo voi». Il dottor Ingegno, funzionario dell’Unicredit factoring spa si rivolge ad Armando Esposito (amministratore della Esa costruzioni) chiedendogli una mano, essendo a conoscenza dei buoni rapporti tra gli Esposito e gli amministratori comunali. In particolare, Ingegno spiega ad Esposito che l’istituto finanziario avrebbe voluto inserire il Comune di Salerno in black list, causando così anche il blocco delle fatture a favore della Esa. Ingegno,
infatti, dice – nel corso della telefonata del 9 ottobre 2012 – che «l’Unicredit si era già ampiamente esposto verso tre imprese in affari con il Comune di Salerno, provvedendo ad anticipare somme quantificabili quantificabili tra i 500 ed i 600mila euro che l’ente tardava a liquidare». Ingegno confessa anche di aver telefonato all’assessore Buonaiuto ricordandogli «gli impegni che lui aveva preso per cercare di costruire qualcosa di positivo. Lui mi chiese la cortesia di inoltrargli una mail in cui gli riepilogassi un po’ la situazione di queste pendenze. Io gliel’ho mandata ormai una decina di giorni fa però non ho avuto nessun riscontro. Da Milano mi hanno detto che nel frattempo hanno preparato la lettera di messa in mora del Comune. Se parte la lettera, il Comune viene bollato come cattivo pagatore e mi cominciano a creare problemi pure sulla vostra relazione. Non vorrei che tra quindici giorni il Comune va in black list e non mi fanno caricare più le vostre fatture. So che siete in ottimi rapporti con l’assessore, riesce a fare un passaggio?».
Esposito replica: «I giornali dell’ultimo mese mi hanno massacrato. Sono andato al Comune e ho detto “mo’ m so’ scocciato; non solo vengo massacrato mediaticamente e ne ho solo problemi, poi devo sostenere anche costi enormi. Quindi mi dovete pagare o sono io che me ne vado proprio”. Allora, a questo si sono decisi a farmi questi pagamenti perché io sono l’azienda che a Salerno avanza il maggior credito».
Ma il funzionario di Unicredit incalza nuovamente: «Se lei intercetta Buonaiuto gli può dire “guarda, c’è un’email di Ingegno di Unicredit che ti ha mandato una decina di giorni fa. Ma tu hai avuto modo di guardarla?”».
Esposito lo rassicura: «Allora io ne parlo con l’assessore; ne parlo in ragioneria di questa cosa qui e le faccio sapere più tardi nel pomeriggio». Ingegno, però, spinge ancora: «Ma almeno un segnale, del tipo “ci impegniamo a pagarvi entro 120 giorni”».