Accuse e calunnie non ne avevano scalfito la serenità d’animo necessaria per assolvere ad un compito delicato quale il ministero sacerdotale. Nel frattempo, il sostegno dei vertici della Curia, così come la fiducia di cittadini, fedeli e parrocchiani, gli avevano indicato la strada per proseguire nel suo cammino di ascolto e di assistenza spirituale. In queste ore, dopo il pronunciamento giudiziario che ha riportato la verità in una vicenda solo da dimenticare, don Marcello Stanzione, parroco ed angelologo di fama mondiale, ha incassato un ulteriore attestato di stoma del vescovo, Monsignor Luigi Moretti, che gli ha confermato una fiducia comunicatagli in ogni caso fin dal primo istante. «Ho ricevuto copia della sentenza di condanna di Daniele Francioni e Katia Mucciolo con la quale è stata ristabilita la verità sulla tua integrità di vita nello svolgere il ministero sacerdotale – ha scritto nella lettera il presule, rivolgendosi a don Marcello Stanzione -. Come ti comunicai la mia fiducia, confermandoti nel ministero di parroco, allorché fosti oggetto di offese calunniose, colgo questa occasione per riaffermare la mia piena stima nei tuoi confronti, incoraggiando il tuo ministero svolto con piena dedizione». Il Tribunale di Salerno, giudice Giocoli, nell’udienza del 29 gennaio scorso, aveva condannato Daniele Francioni e Katia Mucciolo alla pena di due mesi di reclusione ciascuno. Il tribunale aveva poi condannato gli imputati, oltre che alle spese legali, al risarcimento dei danni (10.000 euro) in favore di don Marcello Stanzione, che si era costituito parte civile nel processo, patrocinato dall’avvocato Almerigo Pantalone. La decisione aveva messo fine ad una vicenda giudiziaria che nasceva da una dettaglia denuncia presentata dal sacerdote di Santa Maria La Nova, a Campagna, dopo quella che don Stanzione considerava una pesante e sistematica campagna di diffamazione pubblica e mediatica tesa a screditare la sua persona e la sua figura di sacerdote. Per il Tribunale don Marcello fu vittima di un’aggressione, anche giornalistica come conseguenza delle accuse, senza precedenti, fondata su fatti che, con la sentenza del Tribunale di Salerno, si sono dimostrati inesistenti, diffamatori e calunniosi. In ogni caso, il parroco aveva continuato nella sua attività sacerdotale, vicino ai suoi tanti fedeli che non gli avevano mai fatto mancare fiducia e sostegno
Articolo Precedente
Nel giorno di Tari e Tasi tornano anche i partiti
Articolo Successivo
Castellabate, visite teatralizzate: Jus primae noctisnel luogo dell’incanto
Post Recenti
Categorie
- Giudiziaria
- Politica
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
- Ultimora
- Campania
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
- Primo piano
- Senza categoria
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco