di Giovanna Naddeo
«E’ una giornata densa di emozioni. Non lacrime, ma tanto da festeggiare. Un consiglio per il mio successore? Ascoltare tutti, studenti e docenti, poi chiudersi nella propria stanza e decidere, portando sempre avanti i valori del merito e dell’internazionalizzazione. Non è una continuità di persone, bensì di valori». Sono le parole del rettore uscente, Aurelio Tommasetti, durante la cerimonia di saluto tenutasi nella mattinata di ieri in una gremitissima aula magna d’Ateneo. Numeri alla mano, Tommasetti racconta dettagliatamente l’evoluzione dei campus di Fisciano e Baronissi a partire da quel 17 luglio 2013 quando, con 646 preferenze, fu eletto rettore all’età di 47 anni, dopo una fulgida carriera accademica. «Università è costruzione di nuovi saperi, formazione delle coscienze, ma anche unico vero ascensore sociale per le future generazioni. In questi sei anni abbiamo sempre pianificato le migliori strategie possibili per la promozione del nostro Ateneo, in Italia e nel mondo». Ampliata anche l’offerta formativa, con l’introduzione di nuovi corsi di studio come la laurea triennale in Studi diplomatici, internazionali e sulla sicurezza globale. «Sei anni pieni di sviluppo e di miglioramento della qualità della didattica e della ricerca» afferma il professor Gennaro Iorio, direttore del nuovo corso di laurea. «Fiduciosi della nuova era firmata Enzo Loia. L’Ateneo continuerà a crescere». Gli fa eco la professoressa Rosalba Normando, direttrice del Centro di Ateneo per l’orientamento e il tutorato: «Oggi festeggiamo i risultati di sei anni di intensa attività. Al neo rettore il mio augurio per un’ulteriore crescita del nostro polo universitario. Consigli? Non ne ha bisogno. Sa osservare e ascoltare tutti». «Una giornata densa di emozioni, accompagnata da un velo di commozione» è il commento del professor Armando Lamberti, in passato delegato del rettore ai rapporti con gli studenti. «Tommasetti ha contagiato tutti con il suo entusiasmo e il suo costante impegno. Del resto, le classifiche internazionali parlano chiaro. In questi sei anni abbiamo assistito a una crescita umana dell’Ateneo senza precedenti. La stessa qualità della vita all’interno di tutti i dipartimenti è migliorata. Gli studenti sono i veri protagonisti della nostra quotidianità e finalmente ne è riconosciuto il merito». Presenti in platea anche i 165 nuovi assunti tra docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo, ai quali il rettore ha riservato una cerimonia di benvenuto tenutasi nella giornata di lunedì in sala “Roberto Racinaro”. «E non finisce qui» continua il rettore uscente.Sono 94 le procedure di assunzione attualmente in corso, insieme alle 150 da pianificare per il nuovo anno grazie al contingente assunzionale assegnato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca all’Ateneo salernitano. Applausi e abbracci per il rettore uscente che, al termine del suo discorso, va a sedersi in platea accanto al neorettore, Vincenzo Loia. «Cresceremo insieme» dichiara Loia, visibilmente emozionato, «attraverso l’ascolto, il dialogo e, soprattutto, la determinazione. Eccomi, sono pronto».