“Il diritto di contare – tra pregiudizi ed opportunità”, questo il titolo dell’incontro, che si è svolto alla presenza del primo cittadino, Andrea Annunziata, che ha portato i suoi saluti istituzionali, del vicesindaco, Vincenzo Marrazzo, dell’assessore alle Politiche sociali, Colomba Farina e della consigliera delegata alla Salute e alle Pari opportunità, Genny Grimaldi.
Presenti all’evento il direttivo dell’associazione nazionale “Mamme per la pelle” tra le quali l’avvocato Maria Laura Squitieri, che ha moderato l’incontro, l’avvocato Marilisa De Luca e la dottoressa Silvia Buzzone. “Mamme per la pelle” è un’associazione di promozione sociale che svolge attività dirette a creare e rafforzare una cultura antirazzista e contro ogni forma di discriminazione. All’incontro sono intervenuti anche il comandante della locale stazione dei Carabinieri ed il comandante della polizia municipale, che hanno portato i loro saluti istituzionali.
Significativi sono stati gli interventi e le testimonianze condivise nel corso dell’evento, dalle proposte agli argomenti di discussione per una società migliore e più sensibile ad alcune tematiche, fino ai racconti di inclusione ed integrazione, tra le difficoltà e la giusta voglia di emergere, di andare avanti e trovare, finalmente, il proprio posto nel mondo. Di particolare rilievo è stata la testimonianza di una giovane cittadina, Eya Nabil, la quale ha raccontato la sua esperienza non solo di integrazione ma anzi, ha invitato, con delicatezza ed intelligenza, alla riflessione sul tema non dell’inclusione, quanto della vita intesa come empatia e collaborazione tra gli esseri umani.
Tra le lacrime di commozione l’evento si è poi avviato alla sua conclusione.
Significativi sono stati gli interventi e le testimonianze condivise nel corso dell’evento, dalle proposte agli argomenti di discussione per una società migliore e più sensibile ad alcune tematiche, fino ai racconti di inclusione ed integrazione, tra le difficoltà e la giusta voglia di emergere, di andare avanti e trovare, finalmente, il proprio posto nel mondo. Di particolare rilievo è stata la testimonianza di una giovane cittadina, Eya Nabil, la quale ha raccontato la sua esperienza non solo di integrazione ma anzi, ha invitato, con delicatezza ed intelligenza, alla riflessione sul tema non dell’inclusione, quanto della vita intesa come empatia e collaborazione tra gli esseri umani.
Tra le lacrime di commozione l’evento si è poi avviato alla sua conclusione.