Il 12 aprile del 1992 moriva a Salerno Guerino Grimaldi, Arcivescovo locale - Le Cronache
Salerno

Il 12 aprile del 1992 moriva a Salerno Guerino Grimaldi, Arcivescovo locale

Il 12 aprile del 1992 moriva a Salerno Guerino Grimaldi, Arcivescovo locale

di Mario Polichetti

Il 12 aprile del 1992 moriva a Salerno Guerino Grimaldi, Arcivescovo di Salerno, al termine della messa della domenica delle Palme, che ricorda per i cristiani, il trionfale ingresso a Gerusalemme di Gesù in sella ad un asino ed osannato dalla folla. Il Vescovo Guerino era nato a Casali di Roccapiemonte, un piccolo paese in provincia di Salerno l’11 settembre del 1916 da umilissimi e solidi genitori che da subito seppero assecondare la vocazione di quel loro figlio “Tenuisti manum dexteram meam : in voluntate tua deduxisti me…” sostenendone gli studi dapprima presso la Badia Benedettina di Cava De’ Tirreni, poi nel Seminario Regionale di Salerno, infine presso la Facoltà di Teologia di Posillipo a Napoli. Fu sacerdote, ordinato dall’ Arcivescovo Nicola Monterisi, nel luglio del 1941. Insegnò Lettere in Seminario e negli Istituti Superiori e nel 1946 fu nominato parroco di San Pietro in Camerellis, nel centro della città di Salerno. Da lì, per oltre un ventennio, iniziò un lavoro di incessante costruzione e di tessitura di relazioni umane e personali che ne fecero apprezzare da tutti le grandi qualità di sacerdote e di uomo di cultura attento ai fenomeni sociali e politici che non smise, fino alla fine, di essere paladino dei poveri, dei diseredati, dei sofferenti e degli ultimi della società e che lo portarono il 2 febbraio del 1968 ad essere nominato Vescovo titolare di Salpi ed ausiliare di Salerno. A Salerno rimase come ausiliare dell’Arcivescovo Demetrio Moscato e poi del suo successore Gaetano Pollio fino al marzo del 1971 quando fu nominato Vescovo di Nola e da Salerno si spostò nella Diocesi napoletana. La storia narra che Grimaldi, per lo spessore pastorale, culturale ed umano e per l’indiscutibile carisma, fosse già maturo per una Diocesi importante come Salerno a partire dal 1968, ma forse per il suo carattere duro e combattivo contro i forti ed i tracotanti, sempre proteso nella tutela dei vinti e dei deboli, fu ritenuto scomodo dal clero salernitano dell’epoca che preferì osteggiarlo più che coadiuvarlo e, per obbedienza accettò di trasferirsi a Nola dove per poco più di un decennio fu Vescovo e fece rifulgere quella splendida terra con la sua cultura ed il suo valore. Negli anni di episcopato a Nola non smise mai di pensare a Salerno che amava dal profondo del cuore perché era la stessa città ad essere cresciuta con lui dagli anni del dopoguerra in avanti. Mi è rimasta come un ricordo struggente, quando una volta da bambino in macchina con i miei genitori mi trovai a percorrere il tratto dell’autostrada del sole tra Vietri sul Mare e Salerno, l’immagine di Grimaldi allora Vescovo di Nola, che fatta accostare l’auto dal suo autista sulla piazzola di sosta che guarda Salerno, benediceva la Città prima di giungervi, a testimoniare l’amore viscerale, paterno ed insieme materno, per quei luoghi e per quella gente. Agli inizi di luglio del 1982, ritornò finalmente a Salerno come coadiutore con diritto alla successione dell’Arcivescovo Pollio e per obbedienza accettò il ruolo per oltre due anni. Non risiedette nel palazzo arcivescovile, ma in un appartamento a Parco Arbostella fino all’ottobre del 1984 quando alle dimissioni di Pollio fu Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno. Negli ultimi otto anni della sua vita spese tutto sé stesso per la Città e per la Diocesi che amava, mostrò a tutti il suo temperamento di uomo forte e deciso, entrò spesso nelle questioni sociali e del lavoro che da sempre hanno costituito una piaga della nostra terra, bacchettò i politici e lottò i potenti dell’epoca e completò la sua esistenza schierandosi sempre dalla parte degli ultimi, guidato fino all’ultimo momento dalla Madonna, “ Alma Redemptoris Mater, quae pervia coeli porta manes, succurre cadenti…” cadendo tra le sue braccia , all’improvviso, dopo aver celebrato la Messa in Cattedrale il 12 Aprile del 1992. Responsabile Nazionale UDC Sanità e Politiche Sociali Vicecoordinatore Politico Regionale UDC Coordinatore Politico Provinciale UDC