di Erika Noschese
Necessità di un protocollo operativo tra il servizio della sanità penitenziaria dell’Asl e l’azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona per garantire percorsi assistenziali anche rapidi per i detenuti della casa circondariale di Salerno. E’ quanto emerso dalla visita effettuata dal Psi di Salerno, con il segretario nazionale Enzo Maraio, presso il carcere di Salerno. Il segretario del partito ha denunciato, ancora una volta, oltre alla problematica relativa al sovraffollamento, anche la carenza di rapporti di collaborazione con le istituzioni locali e l’azienda ospedaliera. A questo si aggiunge poi una “necessità sanitaria”: sono circa una decina le persone detenute presso la casa circondariale di Fuorni in attesa di interventi. Per il salernitano Maraio bisogna «sensibilizzare i medici rispetto agli interventi necessari ed urgenti di cui i detenuti hanno bisogno». Chiede un percorso di reintegrazione per le donne, la consigliera socialista Veronica Mondany affinché alle donne venga concessa una seconda possibilità dopo il carcere. «Il direttore Romano ha messo a disposizione dei detenuti vari progetti ma, sostiene la Mondany, «è importante permettere alle donne di cucinare e a tal proposito verranno fatti dei lavori in cucina per dare loro questa possibilità». Il gruppo socialista al Comune di Salerno pensa all’istituzione di un banco farmaceutico per i farmaci di tipo c «perché ci sono delle esigenze importanti perché ci sono condizioni economiche scarse e i detenuti non possono permettersi di curarsi – ha spiegao il capogruppo Massimiliano Natella – C’è un’emergenza sanitaria e c’è bisogno di coinvolgere e coordinare meglio il rapporto con la struttura sanitaria del Ruggi d’Aragona per quanto concerne gli interventi che sono in lista d’attesa. Ci sono anche altre emergenze di cui poterci far carico come il rapporto con Salerno Sistemi per l’ammodernamento della struttura che è in sovrannumero e c’è un grosso sacrificio da parte del personale e del penitenziario per poter gestire molti detenuti». Parla invece di maggiori attenzioni da dare ai detenuti il consigliere Paolo Ottobrini: «La nostra visita aveva il senso di verificare un po’ le condizioni; condizioni che non sono negative, c’è una realtà molto attiva all’interno del carcere, chiaramente noi come consiglieri comunali ci faremo parte attiva per promuovere determinate iniziative per supportare le esigenze dei detenuti». Intanto, proprio ieri è giunto un parere positivo per un finanziamento dalla cassa ammende di 480mila euro da destinare alle opere infrastrutturali interne della casa circondariale. Si tratta, nello specifico, di un ok propedeutico al sì definitivo che deve giungere da cassa ammende.